Andalucía

Ok, il momento é giunto, dopo una pizza gratificante si, ma fondamentalmente deludente, come alimento intendo, intrinsecamente sbagliata pressoché sempre. E’ giunto il momento di ricordare i quattro magnifici giorni passati in Andalusia la settimana scorsa. Parto non a caso da una considerazione  che si allaccia al mondo della gastronomia perché il cibo é stato uno degli aspetti fondamentali sui quali abbiamo focalizzato la nostra attenzione.

Durante i quattro giorni trascorsi nel sud della Spagna mai mi sono sentiro cosi “stuffed” come dopo quest’ultima pizza. Ma come é possibile? Venerdì scorso alle 13 e 30 siamo entrati nella migliore taperia di Jerez, il Bar Juanito, dove la cameriera ispanico-russa arriva al nostro tavolo dicendoci: “Vi porto delle tapas e quando ne avete abbastanza mi dite basta?” Siamo usciti alle 17 e 30 e io mi sentivo sazio ma comunque leggero nonostante le 14 portate, le due bottiglie di vino e un Pedro Ximénez di chiusura (viene giù come catrame questo liquido).

Ma torniamo a giovedì 13 maggio 2010:

Questa mattina levataccia da suicidio alle 02 e 50 per essere pronto per la partenza. Raccolgo gli altri compagni di viaggio lungo la strada e si parte verso Malpensa senza intoppi. Giunti in aeroporto però ci attende una coda bovina costante ad ogni tipo di sportello, controllo, bancone, imbarco.

Ora sull’aereo mi sto pregustando mentalmente le delizie dell’Andalusia che tra poco assaggerò. Sono stanco come la merda, ma quella stanca, che esce dal culo e resta li inerte, appesa nell’attesa di un’oscillazione che la faccia cadere.

2 considerazioni birrose, vol./alc. > 5

Guantanamera é il ballo di Mohammed.

A Gibilterra c’é un MacDonald’s in cui fanno degli ottimi Mac Macac.

Strana la vita, cazzo! Sto bevendo una pinta di John’s Smith all’Horseshoe Pub di Gibraltar. Poi una veduta veramente imperdibile dalla Rocca (una delle due colonne d’Ercole in pratica) E’ strana la sensazione che si ha vedendo l’Africa dall’altra parte dello stretto, vicina, li davanti ai miei occhi.

Questo continente enorme sempre lontanissimo, in ogni senso, qui mostra il coppino all’Andalusia. Ci potrei andare a nuoto.

Seguiamo la costa e risaliamo dalla parte atlantica della Spagna del sud. Il paesaggio é puntellato di gigantesche creature metalliche a tre braccia che girano vorticosamente.

Ci fermiamo a Bolonia sul mare per dare avvio al rituale che ci accompagnerà per i prossimi giorni. TAPAS !!! boquerones, puntillitas, cazon e birra Maho. Ora si parte in direzione di Puerto de Santa Maria.

2 pensieri sciolti:

Vergine ma troia! La grande contraddizione maschile…

Macchie oculari, pitiriasi rosea di Gibert e sovrapproduzione di bilirubina

Quindi Sevilla:

Liveliness is the magic word for tonight! Che botta di vita questa magnifica notte a Sevilla mentre aspettiamo di assistere ad un ballo di Flamenco alla Carbonería. Le strade del canto ci hanno offerto tutto quello che potevo desiderare questa notte.

Prima Vino de Naranja, caracoles e carne macha, adesso Agua de Sevilla, un caraffone pieno di una bevanda alcolica tutta ricoperta di panna da mescolare con questa ballerina vestita di rosso che si muove anguillesca, alzandosi la gonna, pestando i piedi a ritmo e puntando fuori i seni, coi capelli neri, ricci, lunghi e un volto che soffre sulla musica.

Sincopi, cambiamenti di ritmo, anticipi spettacolari, la gonna rossa che vola e il Gypsy King che canta sotto, tirando la voce.

PA – PO – PA – PO – PA – PO

TA – TA – TA – TA

PAK ! –  PAH !

Lui che seduto la guarda:

Quiero besarte, quiero carezarte

Porno vestito, da camera. Un bel petto mostrato con proudness. BRAVISSIMA!!! Tetta sofferta, orgoglio. TAK! Orgoglio, passione e ritmo, poi alcohol e questo porno da camera. Intanto c’é una bella senegalese con ottimo scorcio mammario dall’altra parte del palchetto mentre la ballerina si sta caricando come una dinamo e io mi sento totalmente infinito e mondiale questa notte.

Pensierini schizzati:

Il reggae é flamenco marihuana-revisited

Quando la mucca ti punta

Inoltre portiamo a termine una fantastica visita alla Bodegas Tradición di Jerez de La Frontera dove io mi riappacifico con lo sherry che la sera prima mi aveva un po’ deluso. A El Puerto de Santa Maria, durante una luminosa e movimentatissima sagra di paese avevamo bevuto esclusivamente Sherry Fino di fattura mediocre probabilmente ed ero rimasto abbastanza deluso da questo gusto poco aromatico di vino quasi posso, insipido e a tratti pure sgradevole. Nella cantina della Bodegas Tradicion abbiamo invece gustato dapprima direttamente dalle botti poi in un elegante salottino da degutazione tutta la gamma della produzione di casa: Amontillado, Oloroso, Palo Coratado, Pedro Ximenez, Brandy Gold e Brandy Platinum e adesso sono di nuovo in pace.


Bodegas Tradición in Spain

Infine piccole caccole di conversazione rubate ad un tavolo di fianco al nostro, presso il ristorante Tragabuches di Ronda:

“Gli italiani sono i più esterofili e il problema é che la mafia non esiste! Poi devi spiegarmi com’é la mafia spagnola.”


Rollercoaster

Lunedì 15 febbraio 2010

La rincorsa é finalmente terminata questa mattina. Sono le 06.15, sta nevicando e sono riuscito a piazzare la comanda per la bottiglia celebrativa dei 10 anni del comitato di Ardbeg. La rincorsa era cominciata giovedì scorso con la corrispondenza da parte di Ardbeg che annunciava l’imminente uscita di questa nuova bottiglia. Le opzioni d’acquisto prevedevano la comanda tramite bollettino postale oppure con il più pratico e veloce shop online del sito ufficiale della distilleria dell’ Isle of Islay. Ardbeg dava appuntamento  a lunedì 15 febbraio alle 09:00 per aprire le danze. Mi connetto dunque all’orario stabilito, digito diligentemente l’indirizzo www.ardbeg.com e clicco sul tasto enter. Attendo…  Attendo…

Attendo ancora ma niente. Dopo una decina di minuti appare finalmente la pagina d’entrata al sito con l’age check. Metto la mia data di nascita e schiaccio entra. Poi attendo…  attendo… Impossibile connettersi. Mi rendo conto che molti altri, come me, si saranno riversati sul sito di Ardbeg per garantirsi una bottiglia di Ardbeg Rollercoaster e dunque le linee saranno un po’ intasate. Questo balletto va avanti tutto il giorno fino a quando, con una email, la distilleria annuncia il crash del proprio shop online. All’apertura delle 09.00 si sarebbero collegati in 25.000! Finalmente questa mattina alle 06.15 riesco a piazzare la mia comanda per un paio di bottiglie di Ardbeg Rollercoaster.

Lunedì 8 marzo 2010

Anche questa mattina nevicava. Un nevischio leggero, però. Stiamo  vivendo gli ultimi colpi di coda di questo inverno che ha deciso di farci compagnia ancora qualche giorno. Il corriere DHL mi consegna un pacco proveniente dall’ Islay. Il contenuto é liquido e il mittente non tradisce mai. Ardbeg Distillery, Isle of Islay, Argyll, Scotland. Questo é il modo migliore per cominciare la giornata. Nelle ultime settimane mi sono dedicato alla ricerca di bottiglie di whisky prodotto in Svizzera e dopo il sorprendente Thursky sono in attesa di altre bottiglie provenienti da Lucerna, Basilea e canton Berna. Nell’attesa arriva oggi questa bottiglia che festeggia i 10 anni di esistenza del comitato di Ardbeg con un whisky composto da dieci percentuali distinte di 10 annate consecutive, dal 1997 al 2006. Nelle intenzioni della distilleria la selezione contempla tutte le migliori espressioni di Ardbeg, dai picchi di dolcezza agli accordi più torbati. Sull’etichetta lo descrivono come un vero test per l’appassionato più accanito. Sarà in grado di riconoscere le 10 espressioni che lo compongono?

Essendo compito di ogni membro del comitato di Arbeg quello di avvicinare persone ignare ai pregi di questo distillato (sezione 3, punto 8 delle RULES & REGULATIONS del comitato)  io vi esorto: se vi trovate in un momento della vostra vita in cui siete incuriositi dal whisky ma non avete nessuna idea, non sapete come cominciare e magari tutti i whisky vi sembrano uguali, io vi dico che partire con un Ardbeg significa cominciare con uno dei caratteri più forti e riconoscibili nel vasto mondo dello scotch whisky. I whisky dell’Islay sono caratterizzati da un’identità torbata che é presente in tutte le produzioni dell’isola ma credo in effetti che sia proprio con Ardbeg che questa identità raggiunge l’espressione più alta, più autorevole, più celtica. Da Port Ellen arriva l’orzo maltato che passa prima accanto alla distilleria di Laphroaig, quindi alla raffinata Lagavulin e giunge infine da Arbeg. Dopo c’é solo la suggestiva croce celtica di Kildalton, con il suo cimitero, le rovine della chiesa e gli alberi ricoperti di muschio.

Toscana

Queste sono alcune delle panoramiche scattate sabato e domenica in Toscana durante un weekend quasi interamente dedicato al cibo e alla musica. Mi restano alcune belle immagini, interessanti chiaccherate con amici e un magnifico olio super-artigianale con il quale entra ora a far parte del mio bagaglio gastronomico la Fettunta, fantastico antipasto delle campagne toscane a base di pane tostato spolverato di sale e pepe e bagnato d’olio d’oliva, possibilmente di prima spremitura. Una bruschetta, direte. Forse, ma in verità altro.

 

Montefioralle, Greve in Chianti, Florence Province, Italy
 

Monteriggioni in the dark, Siena Province, Italy

360° Vacation

Ok, ora é giunto il momento di pubblicare la pagina che raccoglie tutti i soggetti a 360° scattati durante il mio ultimo viaggio americano dell’estate passata. Mancano ancora  all’appello molte panoramiche che pubblicherò col tempo. In  tre settimane ho scattato oltre 300 foto panoramiche per complessivi 70GB di materiale da postprodurre.  La ricerca dei soggetti e dei punti d’osservazione é sempre stata dettata dall’intenzione di scattare a 360 gradi. La postproduzione non é perfetta, talvolta mi sono lasciato prendere dall’impazienza di rivedere paesaggi e cose appena visitati e ho dunque un po’ trascurato l’aspetto tecnico del fotoritocco. Ma non importa, mi sono divertito sia a scattare che a postprodurre. Questo é ciò che conta.

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Modulo Lunare

Oggi pubblico una panoramica scattata in Utah, attraversando un paesaggio abbastanza lunare durante un pomeriggio post-apocalittico a base di beef jerky, ballate esistenzialiste e dense nubi scure in cielo. Un classico pomeriggio di viaggio senza meta precisa all’insegna dell’esplorazione desertica. Ogni angolo di deserto percorso mi intriga. Ci giro dentro, sto fermo a scavare il silenzio con le orecchie,  sentendomi come l’ultimo uomo sulla terra.

Le strade di San Francisco

Ci sono alcune città nelle quali mi piace passeggiare per ore alla ricerca di scorci interessanti da fotografare o anche per il semplice gusto di camminare. San Francisco é una di queste città. In passato ho battuto i miei record personali di ore trascorse a camminare senza una meta precisa. Oggi 2 panoramiche scattate durante una mia passeggiata nei pressi di Telegraph Hill. I colori sono spesso tenui, pastellati e se trovo degli angoli deserti come questi, beh, allora sono dentro un quadro di Edward Hopper.

Pacific Ocean

Alcuni dei più bei tramonti li ho vissuti lungo la Highway 1, che costeggia l’oceano Pacifico in California. Si tratta di una delle più belle strade costiere al mondo. L’ ho percorsa dall’alto verso il basso, dal basso verso l’alto, in estate, in autunno, in inverno, da solo e in compagnia, insomma, nei miei ricordi c’é una versione della California State Route 1 (questo é il suo vero nome) in ogni situazione. Questa panoramica é stata scattata poco a sud di Carmel, prima di arrivare a Monterey, prima che calasse il sole.

Tamalpais High (at About 3) by David Crosby on Grooveshark

Stavo ascoltando “Tamalpais High (At About 3)” di David Crosby, poi ho fermato l’auto e sono sceso ad uno dei tanti punti panoramici che questa strada offre.

Buffalo Trace Distillery, Warehouse C

Da oggi, anzi proprio ORA, ho l’intenzione di cominciare a pubblicare, di tanto in tanto, una panoramica scelta scattata durante il mio ultimo viaggio americano, ma non solo.

Buffalo Trace Distillery, Frankfurt, Kentucky, USA

Questa panoramica é importante per me. Era la seconda volta che entravo in una distilleria con l’intenzione di scattare delle fotografie panoramiche. La prima volta fu sull’ Islay, presso Ardbeg e Bruichladdich. Fu fantastico avere l’opportunità di fotografare gli alambicchi. Si tratta in effetti di una delle immagini più caratteristiche e rappresentative che un appassionato di whisky possa immaginarsi di catturare col suo obbiettivo all’interno di una distilleria. Non l’unica però: l’altra immagine che racchiude tutta l’essenza dell’arte di fare whisky é quella dei magazzini di invecchiamento, tra le botti che riposano. E’ stato presso la distilleria Buffalo Trace a Frankfurt in Kentucky che ho avuto la possibilità di scattare finalmente questa panoramica. I magazzini per l’invecchiamento sono ovviamente chiusi al pubblico e in genere, durante le visite guidate alla distilleria, ne viene aperto uno, si entra tutti assieme, la guida ci racconta un po’ di aneddoti e poi tutti assieme si esce. Non é la situazione ideale per una fotografia panoramica che richiedeva inoltre lunghi tempi di esposizione a causa della scarsa illuminazione. Chiedo dunque alla guida se sia possibile scattare una fotografia panoramica stando da solo all’interno del magazzino. Mi risponde che l’avrei potuta scattare, ma alla fine del tour e mi avrebbe accompagnato lui.

Finalmente al termine del nostro giro guidato ricordo alla guida che vorrei fotografare l’interno del magazzino. Freddie, questo é il suo nome, mi dice “allright, come with me”. Mi porta al magazzino, apre un lucchetto che chiude la porta d’ingresso e mi dice “accomodati, prendi tutto il tempo che ti occorre”.

Mentre scatto questa panoramica mi trovo dunque da solo all’interno del magazzino C, il più antico della distilleria, datato 1885. Dai piani intermedi di questo magazzino arrivano i migliori whisky di Buffalo Trace. Botti a 360° e un magnifico odore di legno antico. Mi godo per un momento questo istante e poi comincio a scattare. 6 secondi di esposizione per ogni scatto.

Images from Historic Route 66

Questa é una piccola selezione di panoramiche a 360° scattate durante il mio vagabondaggio nord americano. Riguardano la Strada Madre e sono state scattate a cavallo tra Oklahoma, Texas, New Mexico e Arizona.

Images from Historic Route 66