Apologia dello spostamento

Partiamo dalla fine. In questo momento sto aspettando un sontuoso combination plate seduto alla Cita, ristorante messicano a Tucumcari, NM. Sto bevendo una Dos Equis e per fortuna qua dentro c’è una temperatura normale.

È vero, ho già fatto la 66 in passato ma questa volta l’ho sentita quasi come una necessità fisica. Avevo bisogno di fare questo spostamento. Sentivo il bisogno di buttarmi alla guida lungo questo percorso che è necessariamente anche un viaggio simbolico, un trip per la mente, una necessità emotiva. Questo serve a me. Sono sicuro che questa è una mia personale necessità e non necessariamente condivisa ma così stanno le cose per me. Anche io mi interrogo a questo riguardo e poi mi do la risposta. È fondamentale viaggiare e come dice sempre il mio amico Dema, “conosco uno che era lì fermo che aspettava e poi è morto”.

Considerazione random nata spontaneamente mentre guidavo:

In strada gli americani fanno fatica a decodificare la cortesia. Non la comprendono. Concetto troppo difficile. Se ti fermi per far passare qualcuno, in genere non ti ringrazia e anzi, a volte si incazza pure. Se c’è qualcuno che ti punta con l’auto e rallenti e ti fai da parte per lasciarlo passare in genere non capisce che può superarti e resta li dietro.

Intanto qui al tavolo di fianco al mio è arrivata una comitiva di braccianti messicani, anzi, più che messicani, sembrano usciti da Apocalypto, sono degli aztechi questi qua, braccianti aztechi.

Credo di aver guadagnato un po’ di tempo per dedicarmi un po’ di più al southwest. Era comunque mia intenzione arrivare a Tucumcari per alloggiare al Blue Swallow Motel dove mi ero fermato anni prima a scattare panoramiche con il proprietario che allora un po’ sorpreso mi aveva chiesto perché non avessi deciso di pernottare nel suo motel dal momento che mi ero fermato per fotografarlo. Quella domanda mi aveva messo un po’ in imbarazzo. Aveva ragione. Molti proprietari da queste parti si fanno il culo per rimettere in piedi questi vecchi motel cercando di non far scomparire quel fascino della Route 66 che noi cerchiamo quando la percorriamo. E poi noi turisti cosa facciamo, passiamo attraverso Tucumcari, fotografiamo queste meraviglie e poi andiamo a dormire al Days Inn?

Mi ero dunque ripromesso di correggere questo errore oggi. Dunque entro a Tucumcari e vedo Il Blue Swallow dall’altra parte della strada. Metto la freccia per svoltare ma in quel momento arrivano dalla direzione opposta almeno dodici Corvette e si infilano una dopo l’altra nel parcheggio del motel. Ma che cazzo è? Ma da dove sbucano queste auto di merda? Capisco subito che sarà difficile che rimangano stanze disponibili e in effetti dopo qualche minuto scompare l’insegna “vacancy”.

Vaffanculo le Corvette. Un blocco più in basso c’è un altro motel dal sapore anni 50, il Roadrunner Lodge. Anche nel suo parcheggio ci sono un po’ di Corvette ma sembra esserci ancora vacancy.

Sono tutti anziani quelli delle corvette. Una vecchia è appena uscita dalla sua stanza e sta pulendo la sua Corvette con un panno e lo spruzzino.

Bene signori. Adesso devo mettere via le mie cose perchè fra poco si parte e devo ancora decidere dove andare.

Images from Historic Route 66

Questa é una piccola selezione di panoramiche a 360° scattate durante il mio vagabondaggio nord americano. Riguardano la Strada Madre e sono state scattate a cavallo tra Oklahoma, Texas, New Mexico e Arizona.

Images from Historic Route 66

Met in parking lot

granaioAh! Finalmente sono nel deserto. E’ cominciato tutto d’un tratto direi da qualche parte tra Amarillo e il confine con il New Mexico. Erano un paio d’ore che viaggiavo in un paesaggio perfettamente piatto, puntellato da installazioni eoliche ed enormi granai. Poi d’un tratto la strada si getta giù da questo enorme plateau e comincia il classico paesaggio desertico fatto di formazioni rocciose erose e sabbia rossa.

mulini

Bucckle Up, It’s Our Law! In questo paese i cartelli sono sempre molto perentori. Ne ho visto uno che diceva”Hit A Worker, $10000 fine, Lose Your License”.

motel1Ora sono seduto ad una tavola calda a Tucumcari, N.M. Qui la 66 offre un vero e proprio festival d’insegne d’epoca di motel e negozi. Sto mangiando una Gallup Enchilada molto appetitosa. Qui il cibo messicano é quello che più assomiglia a cibo normale, sennò gli americani sanno fare solo bistecche e hamburger. Tutto il resto viene trasformato in brodaglia, in gravy. Tutto deve sempre essere denso e a base di smerdo. Strano, no?  Tutto deve sempre avere l’aspetto di sbocco. Ma come é possibile. Ma come si fa ad avere voglia di magiare qualcosa che ha l’aspetto di cibo appena vomitato. Questo rimane un mistero per me. L’occhio vuole la sua parte ma qua é sempre la parte peggiore che si becca.

diner_albuquerque

Bene, bene. Sono finalmente seduto al Sushi Hana, downtown Albuquerque. Un’ora fa, non sapendo esattamente come raggiungere il centro mi sono fermato in un parcheggio e ho chiesto un’informazione ad un tipo sulla cinquantina dall’aspetto amichevole. Ne é nata una discussione incredibile durata quasi un’ora. Poi é arrivata la moglie con il figlio e abbiamo interrotto. Si é parlato di musica, di Zappa. Pure lui un grande fan. Aveva molti dischi ma un conoscente gli ha rubato tutto. Ha ritrovato la refurtiva  in vendita in un grosso negozio di vinile di Albuquerque, ma non c’é stato nulla da fare.  Dice che una notte, dopo la morte di Zappa,  ha fatto degli strani sogni e tempo dopo (Mamma mia ma che tette c’ha una tipa qua di fronte. Assurde. Sta apposta tutta dritta per spararle fuori tutte dritte tra l’altro. Implants a go go, ma va bene. Tutta orgogliosa, magliettina grigia attillata e pantaloncini da ginnastica neri attillati anche quelli. Ma checcazzo! Tutto attillato? Sono totalmente ipnotizzato e non riesco a togliergli lo sguardo di dosso, cazzo! Gaaaz, la wasabi mi ha fatto lacrimare a balla. Ok, si é alzata e in piedi l’effetto é ancora migliore. Dev’essere stata putrellata per quanto sta dritta. Una bella putrella su per il culo, tutta bene in bolla. Che rettitudine. E’ uscita, finito lo spettacolo.

Devo solo decidermi se farmi un’altra Sapporo oppure dedicarmi al pacco sorpresa Sam Adams Variety Pack, con un assortimento di tutte le qualità di Sam prodotte che mi attende in frigo nella mia stanza cheap del Guesthouse Inn and Suites.

insegna1

Albuquerque é la città di Jimmy Carl Black, uno dei primi batteristi di Zappa. Me lo ha ricordato Alan Stefani. Ci siamo scambiati i numeri di telefono perché lui vorrebbe (ah guarda il caso… Mentre scrivo é partita una canzone dei No Doubt e chi canta? Gwen Stefani.) Dicevo che lui avrebbe delle cose da dire a degli amici in Italia ma essendo il suo italiano pessimo (ha vissuto a Verona da bambino) vorrebbe che facessi da traduttore in un’improbabile conference call. Mi ha lasciato il suo numero di telefono e ha aggiunto sul foglietto di carta:
ALAN STEFANI
FROM ITALY
met in parking lot 7/24/9
madrid
Oggi Santa Fe. Sono al El Paseo Bar & Grill e ho ordinato un Plato de carne asada. Alla tele stanno facendo vedere una gara di surf per cani. Un’altra stronzata monumentale made in USA. Oggi sono passato dal piccolo villaggio di Madrid. Tutto pieno di stoni figli del polline. Ho percorso il Turquoise Trail ascoltando in Memory Of Elisabet Reed degli Allman Brothers ed é stato un altro momento estremamente intenso.
piattoAh, ma che bel piatto mi é arrivato.
Fanno vedere anche un bel po’ di Major League Soccer. Chicago vs Seattle e qualcuno potrà obbiettare quello che vuole ma le immagini degli stadi parlano da sole: 30, 40 mila spettatori per partita e calcio mostrato alla tele nella maniera più glamour possibile. Da insegnare anche agli italiani. Le nostre cronache a confronto si collocano nella lega di tele Cecenia. A Tirana forse parlano di calcio come fa Carpani, Ostinelli e compagnia bella. No, ma ripeto che questo fatto é fantastico. Ancora qualche anno e non ce n’é più per nessuno. Adesso é entrato uno con una gamba normale e una magrissima, quasi senza massols. La Bass é una gran birra che bevo spesso in USA. Adesso é passato un bambino di 7 anni circa con un bubbone in corrispondenza della rosetta dei capelli. Che rescio! Inoltre la cameriera qua dentro e una versione nana e racchia di Megane Gale. Non so se sia un’immagine facilmente decifrabile, ma é la prima cosa che mi é balzata alla mente. Bene cranberris, direi che comincio a fossilizzarmi qui a Santa Fe. Mo parto. Dopo un piscio, si intende. Ho mandato giù un litro di Bass percui, ocio texo, ovunque tu sia diretto. Adesso penso di andare in direzione di Gallup, verso la 666 che merita qualche bella panoramica poi magari si dorme a Shiprock o Cortez. Cazzarola adesso ci vorrebbe un bel sigaro o simile per consacrare la mia partenza.

66_non_asfaltata

Sono arrivato a Gallup, invece. Dopo aver percorso strade assolutamente deserte. Sono arrivato a Cuba ed erano quasi le 6, guardando sulla mappa da li partiva una strada diretta alla volta di Gallup. Mi son detto che questa era mia. Poi dopo un paio di miglia é apparso il cartello con le distanze: Gallup 148 miglia. Cazzo, ma é un fottio di miles. Ci impiegherò almeno 2 ore e mezza. Queste sono strade piccole e a traffico inverso anche se in questo caso di traffico non ce ne sarà. Diciamo che sono riuscito a scattare un’intera panoramica in mezzo alla strada, con tanto di tre scatti al nadir. Ho anche spostato l’auto per non averla in foto e non é passato assolutamente nessuno.

auto_parts Oggi però porcaputtana, mi sono fatto male. Stavo scattando una panoramica su una roccia e sono scivolato come un coglione rappreso. Per un momento ho pensato ” Vuoi vedere che riesci a romperti una gamba…” Probabilmente non mi sono rotto niente ma ho preso una bella botta e adesso zoppico vistosamente. Vediamo come va domani mattina.

stop

OK, é già la mattina dopo e la gamba e il piede vanno assai bene percui tutto in ordine.