Abandoned Service Station, Adrian, TX

Comincia a fare scuro mentre filo con l’auto in direzione di Tucumcari in New Mexico. Continuo a percercorrere ostinatamente la vecchia 66 nonostante l’interstate 40 corra molto più veloce poco distante. Devo riuscire a fotografare qualche altro bel rudere prima che faccia buio. Si sta inoltre avvicinando un temporale maestoso mentre percorro le ultime miglia di Texas.
Attraversando la cittadina di Adrian mi fermo ad ispezionare una stazione di servizio abbandonata che non é sfuggita al mio radar. Scendendo dall’auto prendo il cavalletto perché sono sicuro che qualcosa scatterò. La luce non mi convince ma scatto comunque con il cavalletto piazzato a due passi dalla strada.

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Senza farci troppo caso, noto con la coda dell’occhio un pick-up che arriva alla mia sinistra e mi supera.
Intanto finisco di scattare. Piego e raccolgo le gambe del trepiede, copro l’obiettivo della Fuji con il suo tappo d’emergenza, un cappuccio giallo appartenuto ad una bomboletta d’insetticida Bayer che calza alla perfezione sul parasole del 10.5 mm.

Quando mi rivolgo alla strada mi accorgo che il pick-up di prima ha fatto inversione a U, é tornato indietro e mi si é fermato di fianco.

“What are you doing?” mi chiede il vecchio sceso dal pickup.

Nella mia testa mi dico, forse addirittura in inglese “No, not again…” Ma quante volte qui in USA mi é capitato di dover rendere conto delle mie azioni a degli sconosciuti, sempre in the middle of nowhere, tra l’altro. Non a New York, davanti all’ingresso di una casa o a San Francisco, mentre forografo un giardino privato. No, sempre davanti a qualche rudere diroccato negli angoli più remoti e isolati del Nord America.

Mi rassegno e cerco di rispondere gentilmente a questo piccolo interrogatorio. “I was taking some pictures, sir.” Il vecchio mi scruta con la faccia seria e scocciata: “Why?” mi chiede.

Me la sentivo arrivare questa.  In circostanze normali perderei volentieri del tempo per rispondere a questa domanda che in effetti meriterebbe una vera risposta ma che in questo caso resta solo una domanda idiota.

“Because I like this building.” rispondo.

“That’s my property”

Ah! ecco che arriva puntuale la frase magica che tante volte mi sono sentito dire qui in USA, spesso accompagnata da qualche “I’m gonna ask you to leave” o altri inviti simili. Al rallentatore me la dice però, per sottolineare il disappunto.

“Sorry,  I didn’t know. Anyway I wasn’t even trespassing and there are no signs.”

Il vecchio ritorna al suo pick-up senza più dire niente, io mi incammino verso la mia macchina. Incidente diplomatico chiuso. Riparto a ovest cercando di capire i meccanismi mentali della gente. Mi immagino questo vecchio seduto nel suo pick-up, appostato tutta la giornata a pochi passi da questa stazione di servizio in rovina chissà da quanti anni. Fermo in attesa che qualche turista passando accanto alla sua service station finalmente la noti e si fermi.

Bingo!

Finalmente la sua giornata acquista un senso. C’é infine un motivo per fare qualcosa, una ragione per rivendicare il suo diritto di proprietà ed esercitarlo nei confronti di qualche sconosciuto. O forse è solo il pretesto per poter finalmente parlare con qualcuno, per ritornare un momento tra gli esseri viventi.

 

 

Cattedrali del Midwest

I silos granari rappresentano assieme alle torri idriche gli edifici più alti e riconoscibili delle campagne piatte del Midwest.

Bill Bryson, in America Perduta, li definisce efficacemente “cathedrals of the Middle West, the ships of the prairie seas” ovvero le cattedrali del Midwest, le navi delle praterie.

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Abandoned Flea Market, Falcon, Missouri

Le strade di campagna più isolate e dimenticate nascondono quasi sempre i miei tesori. Durante un rilassatissimo pomeriggio dominato da una calura afosa mortale, lasciandomi guidare dal caso attraverso le campagne del sud Missouri, mi sono imbattuto in questo edificio abbandonato, probabilmente un mercatino di campagna. Io quando vedo ruggine e vernice scrostata vado in brodo di giuggiole! E’ il mio elemento naturale e il mio ideale estetico.
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Lucille’s Gas Station, Hydro, Oklahoma

Un’altra stazione di servizio cui si fa menzione nel Registro Nazionale dei luoghi storici la si incontra poco prima di arrivare a Hydro. Fu costruita nel 1929 da Carl Ditmore. Nel 1941 Lucille and Carl Hamons divennero i nuovi proprietari. Lucille gestì la stazione di servizio per 59 anni fino alla sua morte nel 2000. Provine Service Station é il suo nome ma é più conosciuta con il nome di Lucille’s.

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Soulsby Service Station, Mt. Olive, Illinois

Una delle prime storiche stazioni di servizio  che ho incontrato percorrendo la Route 66 lungo la tratta tra Springfield e St.Louis.

Nel 1926, intuendo che una nuova Strada Nazionale sarebbe stata costruita di li a poco attraverso la cittadina di Mount Olive,  Henry Soulsby, figlio di immigranti irlandesi, progettò e costruì la stazione di servizio che fu poi gestita dai figli Russell e Ola Soulsby fino al 1996. Dal 2004 fa parte del Registro Nazionale dei luoghi storici.

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McLean, TX

Direi che è finalmente giunto il momento di cominciare a pubblicare alcune delle panoramiche scattate l’estate passata durante il mio ultimo viaggio attraverso gli Stati Uniti d’America.

La panoramica che pubblico oggi racconta di un mio tipico pomeriggio esplorativo a caccia di edifici dismessi e diroccati lungo la Strada Madre. Mi trovo a McLean, Texas settentrionale, su in cima, nel “panhandle”, quella porzione squadrata di Texas che si infila tra Oklahoma e New Mexico. La 66 scorre dritta attraverso un paesaggio piatto fatto di praterie. Di tanto in tanto si attraversano queste cittadine post-atomiche dall’aspetto quasi disabitato prive di attività e vita, apparentemente. A McLean, come dicevo, passo veloce accanto ad una vecchia pompa di benzina oramai abbandonata chissà da quanti anni. Non ho più neanche bisogno di vederla e comprenderla, tanto sono abituato. Mi basta che entri nel campo visivo e anche se non ci ho fatto caso, il mio cervello la registra e me la notifica. Mi fermo, faccio inversione di marcia e mentre torno indietro già penso a dove potrò parcheggiare in modo che la mia auto resti completamente fuori vista alla panoramica che probabilmente scatterò. Una procedura oramai diventata automatica. Parcheggio dietro un piccolo magazzino, prendo macchina e cavalletto e mi dirigo verso il rudere. Mano a mano che mi avvicino si conferma l’impressione quasi subcosciente che avevo avuto passandogli accanto in automobile la prima volta. Sembra magnifico. Il caldo é opprimente, l’aria immobile. Ho già la maglietta appiccicata al petto e sto sudando. C’é un silenzio quasi cinematografico, come quello dei film western, quando lo straniero entra nella cittadina apparentemente disabitata, percorrendo la via principale, quella in cui si svolgono i duelli all’ultimo sangue.

Sono davanti all’edificio. faccio un giro a 360 gradi con lo sguardo. Vedo la strada che arriva e che riparte, tutta deserta. Arrivo sotto la tettoia che probabilmente un tempo ospitava le pompe di benzina. Manca la porta d’ingresso. Mi avvicino e getto uno sguardo all’interno.

Un forte rumore rompe il silenzio. Mi blocco un istante mentre da una fessura che dalla facciata esterna porta al sottotetto interno si gettano in volo all’esterno una decina di piccioni ai quali ho probabilmente disturbato l’ora della siesta. Mi infilo all’interno di questo locale, scorgo un soffitto ribassato parzialmente sfondato e un caos di detriti in ogni angolo. Una gioia per gli occhi. Non potevo desiderare niente di più fotogenico in questo pomeriggio d’estate nel cuore dell’America. Una tazza del cesso é stata trascinata fuori dal bagno e sta li, quasi bella di fianco a una vecchia poltrona sgualcita. Calcinacci e farraglia ovunque, autoradio scassate, barattoli vuoti e roba arrugginita, vetri rotti e merda di piccione ovunque. Piazzo il trepiede, metto in bolla la testa panoramica e comicio a leggere le esposizioni con la Fuji S3 Pro.

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la scoperta di questo rudere mi ripaga tutta la giornata.


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Old Taylor Distillery, Woodford County, Kentucky

Un paio di mesi fa leggevo su bourbonenthusiast.com, un blog interamente dedicato al whisky americano, delle esplorazioni fatte da alcuni blogger nei pressi di Frankfort in Kentucky per fotografare le rovine di una distilleria dismessa.

Sulle sponde del Kentucky River si trova la celebre Buffalo Trace Distillery che non ha bisogno di presentazioni. Viaggiando lungo il Glenn’s Creek, invece, ci si imbatte dopo qualche chilometro nella Old Taylor Distillery in rovina.

Un festival di “No Trespassing” cerca di scoraggiare i curiosi ma il desiderio di scattare qualche bella panoramica é troppo forte e così scavalco il muretto di cinta e comincio la mia perlustrazione clandestina.

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Sherry autunnale

Scritto mercoledì passato.

Fantastica giornata autunnale oggi, con il sole caldo che era mancato le settimane passate. Sto mangiando uno spuntino semplice, semplice, pane e formaggio dell’alpe qui sopra a casa mia. Bevo un buon bicchierino di Sherry Osborne Oloroso (sito bruttissimo), semplice, semplice rispetto all’invecchiatissimo Tradicion ma piacevolissimo in questo momento anche pensando alla brevissima visita presso Bodegas Osborne qualche mese fa a El Puerto De Santa Maria.

Bodegas Osborne in Spain

Sole di mezzanotte

A Capo Nord tra il 14 maggio e il 31 luglio il sole non scende mai sotto la linea dell’orizzonte. Questa panoramica scattata alle 00:57 di giovedì 22 luglio rappresenta la mia personale esperienza di questo fenomeno. Une delle notti più memorabili della mia vita,  trascorsa in tenda davanti ad un panorama unico.

Mercado de La Concepción, El Puerto de Santa María

Gironzolando di mattina per le strade strette del centro di El Puerto de Santa Maria in cerca di dentifricio e spazzolino da denti mi sono imbattuto in questo magnifico mercato coperto a forma di mezzaluna. Sono stato immediatamente calamitato dal girone del pesce in cui i commercianti preparavano i loro banchi e le donne del paese cominciavano ad affluire per fare le spese. Dopo qualche chiacchera con i pescivendoli ho scattato questa panoramica che ora mi fa venir voglia di pranzare in riva all’oceano.


Mercado de La Concepción, El Puerto de Santa María in Spain