Emersione

Posted in Senza categoria, Whisky on Luglio 5th, 2021 by texo

Vediamo un po’ che effetto fa riscrivere qualche pensiero dopo una pausa lunghissima in cui é accaduto di tutto. Un nuovo lavoro, una pandemia planetaria, un infortunio che mi ha tenuto fermo per mesi, un nuovo giradischi, un paio di Fèis Ìle virtuali con bottiglie speciali ricevute per posta qui in montagna. Sono morti Neil Peart, Eddie Van Halen, John Prine, Lyle Mays, Chick Corea e altre leggende.

Ho scovato alcune pregevoli bottiglie di whisky: un Caperdonich di 23 anni distillato nel 1996, imbottigliato da Morrison & Mackay, un Glenury del 1978 invecchiato 16 anni e imbottigliato da Signatory.

Ho finalmente trovato il secondo volume degli Old Master Box Set di Frank Zappa che cercavo dal 1996. E’ inoltre uscito il documentario di Alex Winter su Zappa.

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Banffshire

Posted in Whisky on Novembre 13th, 2018 by texo

Il Banffshire é il luogo dove vorrei essere in questo momento. Sto assaggiando il mio Convalmore del 1975 e mi ricordo quel pomeriggio mentre scattavo panoramiche tra gli edifici ricoperti di muschio di questa distilleria “silenziosa “dello speyside. Giravo tra le botti abbandonate all’esterno, di pomeriggio, dopo la pioggia. Lo Spey scorreva lento. Ero come un bambino in un negozio di giocattoli. Guardavo tutto con totale attenzione, ogni dettaglio, ogni sfumatura della ruggine e tutte le tonalità dei resti di vernice ancora attaccati alle pareti della distilleria.

L’anno prossimo in Scozia! Devo tornarci, cazzo. Voglio tornare a Pitlochry e farmi una camminata di mezzora nel buio di sera, per arrivare al Moulin Inn, entrare nell’atmosfera accogliente e centenaria di questa locanda di campagna. Prima una bella pinta di Bravehart Golden Ale e poi una bella bistecca farcita di haggis come solo io posso ordinare.

Dai, l’anno prossimo in Scozia! Andiamo a prenderci la nostra botte!

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Thursky Natural Cask Strength Whisky

Posted in Whisky on Settembre 26th, 2014 by texo

In fin dei conti il fatto che si beva del whisky prodotto da una distilleria chiusa da anni, o ancora meglio, demolita, crea un curioso senso di soddisfazione ed é innegabile che ci si senta privilegiati a poter assaggiare del whisky che in ogni caso, col passare degli anni, diventerà sempre più esclusivo, caro e irreperibile. Non posso negare che a volte subentri anche  una certa mania di collezionismo che però ho sempre cercato di frenare, castrandola sin da subito con l’assaggio, che, invero, toglie immediatamente ogni bottiglia che viene stappata dallo stato di oggetto da collezionismo. La storia del whisky scozzese ha visto scomparire un folto gruppo di distillerie che producevano whisky pregiati e apprezzati (Port Ellen, Brora, North Port, Coleburn, Convalmore, Linlithgow, Banff, Glenlochy, Glenugie, Glenury per citarne alcune).
Mi procura sempre un’incredibile soddisfazione ogni nuova bottiglia di Port Ellen che riesco a scovare o qualche bottiglia superstite di Rare Malt della Diageo.

Questa premessa mi serve per dire che infine anche la Svizzera ha la sua distilleria chiusa che produsse in passato un ottimo whisky che ottenne 93 punti tondi tondi sulla Whisky Bible di Jim Murray. Sto parlando della Distillerie Egnach, sulle rive del lago di Cosatanza che nei primi anni del terzo millenio produsse un ottimo whisky con un nome piuttosto imbecille a dire il vero, il Thursky, cioé il whisky prodotto nel canton Thurgau. Il loro motto era: “Thursky, Der Echte Thurgauer Single Malt Whisky“. Qualche anno fa scrissi che mi trovavo di fronte ad un whisky in via di estinzione probabilmente. Alcuni rivenditori di whisky avevano ancora in magazzino qualche bottiglia di Thursky nel 2007 / 2008. Poi nel 2011 mi contattò un appassionato di whisky slovacco che di nome faceva proprio Thursky. Mi chiese come poteva comprare la bottiglia di whisky della Distillerie Egnach che avrebbe sicuramente fatto un bel figurone nella sua bacheca di malti. Mi ripromisi di aiutarlo e cominciai la ricerca. Allora facevo spesso delle spedizioni attraverso tutta la Svizzera centrale alla ricerca di ogni bottiglia reperibile di whisky svizzero. Passai al setaccio tutta la costa del lago di Zurigo, il canton San Gallo, Svitto, Berna, Soletta, Appenzello. Mi godevo alla grande questi viaggi dai quali non tornavo mai a mani vuote. Di Thursky però nessuna traccia. Le ultime bottiglie disponibili online erano già state vendute tutte da tempo e i pochi altri rivenditori di cui avevo informazioni non ne avevano più. Basta dunque, il discorso Thursky sembrava essere chiuso.

Sembrava…

Ho scoperto non più di una settimana fa che del nuovo Thursky é appena riemerso dall’oblio dopo un letargo durato 12 anni in tre botti ex-Sherry Oloroso. Un lotto di 899 bottiglie che compongono l’edizione finale di questo whisky prodotto dal Master Distiller Ernst Häberlin. La differenza con il Thursky classico risiede oltre che nella maturazione più lunga anche nella gradazione. Il primo Thursky era imbottigliato a 40% Vol. mentre qui si é scelta la gradazione della botte con 52% di volume d’alcol.

ThurskyLo scettro del whisky svizzerò più vecchio é dunque passato di nuovo di mano. Il vecchio record era detenuto dall’Öufi Swiss Single Malt con 11 anni di maturazione davanti al Bergsturz di 10 anni.
Il Thursky Natural Cask Strength Whisky, 12 Years – Final Edition é ora il whisky svizzero più vecchio ma questo record é destinato ad essere battuto, chissà, magari da un altro Thursky tenuto segretamente prigioniero in qualche cantina svizzera. A dire il vero mi aspetto grandi cose per i prossimi anni dalla distilleria Locher in Appenzello. Hanno sicuramente riserve di whisky più consistenti e negli ultimi anni hanno cominciato a produrre diversi whisky con maturazioni interessanti. Il Säntis Alpstein Edition con 5 anni e Säntis Malt Cask 1144 con 8 anni sono un segnale incoraggiante. Sono oramai passati gli anni in cui chi produceva whisky in Svizzera si accontentava di raggiungere la maturazione di 3 anni per allinearsi alle norme scozzesi (presumo). Oggi le punte di diamante della produzione elvetica hanno alle spalle più di 10 anni d’esperienza e i più lungimiranti anche scorte altrettanto vecchie.

Intanto ascolto un magnifico trio, Haas Kowert Tice. American roots potrebbe essere definita la loro musica, potrei anche dire bluegrass ma sarebbe forse meno appropriato. Brittany Haas (violino) arriva dai Crooked Still, Paul Kowert (double bass) suona con il supergruppo dei Punch Brothers e Jordan Tice (chitarra) ha suonato in diverse formazioni bluegrass oltre a pubblicare la sua propria musica come solista.

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La Scozia mi chiama

Posted in Musica, Whisky on Settembre 17th, 2014 by texo

L’ultima volta che andai in Scozia, poco prima di raggiungere le isole Orcadi, mi accaddero un paio di piccole catastrofi. La prima fu difficile da digerire. Uno dei motivi che mi avevano spinto in Scozia era l’idea di scattare panoramiche in ogni distilleria che avrei visitato ma quando distrussi la Nikon D70, che in mezzo ad un morbido prato un po’ muschiato cadde sull’unica pietra presente andando in frantumi, mi venne una fitta al cuore. Ero al culmine del mio giro in Scozia, ad un paio di giorni dalla visita alla Highland Park Distillery, e non avevo più una macchina fotografica per scattare le panoramiche.

L’altro mio passatempo quando viaggio é quello di scrivere su questo blog e giunto a Gills, da dove partono i ferries per le Isole Orcadi, avevo terminato di scrivere l’ultima porzione di un mega-post epico che mi apprestavo a pubblicare sul blog con le impressioni che avevo raccolto durante tutta la settimana di viaggio. Stavo utilizzando la versione per iPhone di WordPress e senza rendermene conto cancellai tutto senza alcuna possibilità di recuperare quanto avevo scritto con fatica.

La sfiga stava perseguitandomi.

La visita a Kirkwall e soprattutto alla Highland Park Distillery furono grandi momenti di gioia orzo-maltata. Comperai il loro New Make Spirit e qualche gadget.
Poche distillerie hanno stock sufficienti per produrre annualmente una linea di whisky invecchiato 40 anni. Highland Park realizza una bottiglia da 70cl con un prezzo assolutamente proibitivo che si aggira attorno alle 1500 £. Vendono però una sorprendente miniatura con tanto di scatola in legno con cerniere metalliche a 75 £. Anch’essa una follia ma non resisto alla tentazione.

Allora, con la rabbia per i due incidenti occorsi ne parlai velocemente ma non pubblicai nessuna foto di questa miniatura e mi ripromisi di farlo in seguito. Oggi pongo rimedio.
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2014-09-16-18.33.2320140916_182941_AndroidIntanto sto ascoltando Swarm di Atomic Ape, la band nata da uno scostolamento degli Orange Tulip Conspiracy del chitarrista Jason Schimmel. C’é anche Trey Spruance (Secret Chiefs 3, Mr. Bungle).

Come con gli OTC anche questo disco offre un misterioso viaggio attreverso una miriade di stili e influenze, jazz, medio orientale, balcanica, greca, est-europea, prog rock, big band, punk e eccletticismo a profusione per chi non si stanca mai di niente e ha sempre voglia di qualcosa di nuovo, di una sorpresa e del cioccolato.

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Iceland

Posted in Panorama, Whisky on Febbraio 12th, 2014 by texo

ledaigE’ finalmente giunto il momento. Le panoramiche sono pronte. Lo erano già da un po’ di tempo a dire il vero ma ancora non avevo raccolto tutta la selezione di immagini in un unico progetto. Dunque questa sera, dopo aver mangiato un succulento piatto a base di haggis e broccoli, mi sento autorizzato a sostenere la mia digestione con un bicchiere di whisky medicinale. La mia scelta è caduta su una bottiglia di Ledaig distillato nel 1990 e imbottigliato nel 2006 sull’isola di Mull a Tobermory. Imbottigliato da Gordon & MacPhail, il Ledaig ha il sapore salmastro, affumicato e medicinale tipico delle Ebridi interne, sulla costa occidentale della Scozia.

Iceland-2013

 

aboveDevo anche segnalare che é stata realizzata nel 2013 la versione deluxe dell’album Above dei Mad Season, pubblicato in origine nel 1995. Solo oggi ascolto per la prima volta la voce speciale di Layne Staley al di fuori degli Alice in Chains e mi chiedo come sia stato possibile perdersi questo disco fantastico quando uscì quasi vent’anni fa.

 

The River of Deceit by Mad Season on Grooveshark

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Febbraio

Posted in Whisky on Febbraio 5th, 2014 by texo

Febbraio, niente di veramente nuovo all’orizzonte. Continua a nevicare, continua ad essere grigio. Ho visto poco sole in queste prime settimane di 2014. Per fortuna ci sono la musica e il whisky.

neve-notte

Arriva la notizia sorprendente della reunion dei Nickel Creek  a sette anni dallo scioglimento della band. Chris Thile, superstar del mandolino con i Punch Brothers, Sara Watkins che si é dedicata alla carriera solista e suo fratello Sean.

Io invece apro finalmente una splendida bottiglia di Banff.

BanffLa distilleria di Banff subì il destino di altre prestigiose distillerie che all’inizio degli anni ottanta cessarono la produzione (Port Ellen, Brora). Oggi non rimane più niente se non qualche magazzino mezzo diroccato e la selezione di alcuni imbottigliatori indipendenti che di anno in anno commercializzano bottiglie sempre più care.

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Go Back

Posted in Musica, Whisky on Gennaio 30th, 2014 by texo

Ho voglia di ritornare in Kentucky in questo momento.
È stato sufficiente aver messo sul piatto del giradischi (si, ascolto ancora vinile, molto spesso) il disco giusto, in questo caso dell’ottimo bluegrass con la spettacolare Sarah Jarozs e subito mi tornano alla mente le emozioni dal sapore antico e tradizionale che mi ispira la campagna della Bluegrass Region, in Kentucky.

Questo é sempre stato l’inizio dei miei viaggi lungo la Route 66. In verità ancora molto distante dalla 66, seicento chilometri più ad est.

George T. StaggSento che sta per scattare la molla. Ho il presentimento che l’acquisto di un biglietto d’aereo sia imminente.  Sto contemplando una bottiglia ancora chiusa di una meraviglia liquida che custodisco intatta da un paio di anni oramai: George T. Stagg in forma smagliante, nella sua bottiglia elegante, slanciata, tutta vetro bianco e poca etichetta, per mettere avanti il suo colore fantastico, ambra scura, legno vecchio verniciato e lavorato dal tempo, come il mio vecchio tavolo da cucina in castagno passato mille volte con la cera. Lo Stagg é un bourbon leggendario oramai, uno dei prodotti più esclusivi della Antique Collection di Buffalo Trace a Frankfort, KY. Lo Stagg é in fondo, assieme alla musica bluegrass, il motivo per il quale io decido sempre di atterrare in Kentucky.

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Stetson, Säntis & Highland Cattle

Posted in Viaggio, Whisky on Dicembre 1st, 2013 by texo

In questo momento non ricordo bene dove e quando ma dopo aver ascoltato il radio-racconto sulla realizzazione del film Midnight Cowboy di John Schlesinger, con John Voight e Dustin Hoffman, mi torna in mente un’istantanea di me in California, da qualche parte su a nord, forse a Eureka, quando comperai il mio Stetson in lana di bufalo. Anche se non ricordo bene i dettagli di quella giornata ricordo che con Jana scendemmo dalle montagne del nord della California dove in mattinata avevo comperato delle favolose camice da boscaiolo e un paio di scarponi da lavoro in un negozio in liquidazione a Quincy, nel nord della Sierra. La sera prima eravamo a Reno, dopo aver attraversato le praterie lungo la strada più solitaria d’America, la Route 50. SaentisBei ricordi che oggi avrei dovuto accompagnare con un Bourbon, invece che con un malto, e svizzero per di più. Comunque questa ulteriore bottiglia eccellente dal cuore della Svizzera centrale mi fa veramente pensare tutto il bene possibile per il futuro della produzione nazionale. Säntis Malt Edition Alpstein Merlot Cask Finish fornisce un sapore solido e aromatico, secco quanto basta, con un ottimo malto in apertura. La decisione di cominciare a cimentarsi con le rifiniture rilancia le già buone quotazioni di questo whisky e apre un magnifico ventaglio di possibilità alla distilleria Locher di Appenzello. Le vecchie botti di birra già assegnavano in modo brillante una categoria a se  per questo whisky, le rifiniture lo riportano in una dimensione più famigliare e meno “esotica”, più accademica ma sicuramente più autorevole.

cime-ventose

Il vento impreversa sulle cime delle montagne qua attorno e l’ultimo sole del giorno illumina la neve da dietro mentre ascolto lo stupefacente tema da Midnight Cowboy di John Barry.

Beh, anche io sono stato un po’ cowboy settimana scorsa, portando da Treciò a Comano una ventina di mucche scozzesi.

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Route 66, Port Ellen e St. Magdalene

Posted in Panorama, Whisky on Ottobre 18th, 2013 by texo

Historic Route 66

Sto guardando le panoramiche mai pubblicate della Route 66, scattate negli angoli più dimenticati d’America e ho una voglia irrefrenabile di tornarci. Vorrei spiegare perché mi sta travolgendo questo bisogno ora. Ho scattato delle panoramiche in luoghi che attivano in me qualche strano meccanismo che fa partire il trenino dei ricordi in modo anomalo. Mentre guardo queste foto io sono di nuovo li, in mezzo alla polvere con l’aria caldissima, il silenzio della Middle America, cicale, insetti secchi che svolazzano morti, arbusti fossili, lucertole sfuggevoli, ragni in agguato, ristoranti messicani inclassificabili, Tecate e Dos Equis, salsa piccante e guacamole, motel con ventola rumorosa e insegna neon rompicazzo che disturba il sonno, lavandino incrostato e cielo a mezza sfera, con infilate di nuvole monumentali che si perdono lontanissime nell’orizzonte a ovest, dove ero sempre diretto all’inseguimento del sole, ogni giorno.

Port-EllenSt-Magdalene

Oltre a questi pensieri infilzati nel cranio, vivo questa giornata con soddisfazione perché due nuove superbe bottiglie sono entrate a far parte della famiglia. Un Port Ellen di 25 anni e un St. Magdalene di 34 anni. Questi due acquisti sono stati dettati da una certa urgenza che mi ha preso negli ultimi mesi. Sono da sempre un grande estimatore del profumo e del sapore dei whisky dell’Islay e nonostante io ritenga che il Lagavulin 16 sia probabilmente il più incredibile whisky prodotto, sono consapevole del fatto che a pochi passi da lì, ad un paio di centinaia di metri dallo sbarco dei traghetti, si trovano gli edifici che ancora portano il nome della distilleria che chiuse i rubinetti nel 1983 ma che continua tutt’ora a produrre orzo maltato per le altre distillerie dell’isola. Il Port Ellen diventa sempre più irreperibile e se fino a qualche anno fa mi era possibile concedermi un imbottigliamento originale, come con il Port Ellen 30y 9th edition, oggi Diageo impone prezzi che condannano definitivamente questo whisky a sparire dai bicchieri di molti appassionati che fino a qualche anno fa si concedevano il sacrificio e il lusso con una spesa importante e che da oggi non potranno più permetterselo. Rendendomi conto che questo whisky é destinato a scomparire e che le scorte sempre più limitate impongono dei prezzi straordinari, non mi sono lasciato scappare una bottiglia ancora abbastanza abbordabile di un imbottigliatore indipendente, Port Ellen Dun Bheagan 25 years old, distilled in may 1982 and bottled 2007, 57.8 %, ripeto:

cinquantasette virgola otto per cento!

L’altra bottiglia é un St. Magdalene distillato nel 1975 a Linlithgow nelle lowlands scozzesi. La distilleria chiuse anch’essa nel 1983 (che ecatombe di whisky nei primi anni ottanta!). Prossimamente gli assaggi.

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Whisky afternoon

Posted in Fotografia, Panorama, Whisky on Agosto 21st, 2013 by texo

Domenica pomeriggio, ho appena terminato un pranzo riuscitissimo a base di gamberoni alla griglia con un paio di semplicissimi filetti di merluzzo cotti al cartoccio con un favoloso sughetto a base di vino bianco, succo di limone, olive nere, timo e qualche altra erbetta saporita. Climaticamente é una giornata perfetta, ancora assai generosa di sole ma con un venticello leggero che rinfresca. King-Car-WhiskyHo accompagnato il pesce con un paio di bicchieri di Soave e adesso voglio chiudere in bellezza: inauguro la bottiglia di King Car Whisky, prodotto a Taiwan. Dopo aver assaggiato il favoloso Solist Sherry Cask, quest’altro Kavalan dovrebbe offrirmi un’esperienza più composta e meno scoppiettante con 46% Vol. di alcohol. Sto anche fumando un Por Larrañaga assolutamente necessario come accompagnamento al whisky. In questo momento sento che potrei trascorrere i prossimi 40 anni della mia vita in questo angolo del mio giradino, sotto la vite di americana, a scrivere. Comincio anche a percepire un irrefrenabile bisogno di percorrere le country roads del midwest americano. Di solito quando mi arrivano questi impulsi ci vuole poco a realizzare un nuovo viaggio. Io devo dare retta ai miei impulsi. Mi sono inoltre accorto che molte panoramiche scattate durante il mio ultimo viaggio americano giacciono dimenticate in alcuni HD farciti di bytes. Prossimamente le consegnerò alla rete prima che me ne dimentichi definitivamente. Intanto ieri sera mi sono cimentato con la prima panoramica notturna con la quale però non ho colto esattamente la situazione che avrei voluto documentare perché la luna troppo luminosa ha coperto la via lattea. Ci riproverò.

C’é anche nuova musica che mi fa assolutamente intrippare. Due chitarre, una é quella di Chris Eldridge, le sei corde che accompagnavano gli Infamous Stringdusters, ora Chris Thile e i Punch Brothers, l’altra é quella del jazzista Julian Lage. Sodalizio riuscitissimo!

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