Thursky Natural Cask Strength Whisky

In fin dei conti il fatto che si beva del whisky prodotto da una distilleria chiusa da anni, o ancora meglio, demolita, crea un curioso senso di soddisfazione ed é innegabile che ci si senta privilegiati a poter assaggiare del whisky che in ogni caso, col passare degli anni, diventerà sempre più esclusivo, caro e irreperibile. Non posso negare che a volte subentri anche  una certa mania di collezionismo che però ho sempre cercato di frenare, castrandola sin da subito con l’assaggio, che, invero, toglie immediatamente ogni bottiglia che viene stappata dallo stato di oggetto da collezionismo. La storia del whisky scozzese ha visto scomparire un folto gruppo di distillerie che producevano whisky pregiati e apprezzati (Port Ellen, Brora, North Port, Coleburn, Convalmore, Linlithgow, Banff, Glenlochy, Glenugie, Glenury per citarne alcune).
Mi procura sempre un’incredibile soddisfazione ogni nuova bottiglia di Port Ellen che riesco a scovare o qualche bottiglia superstite di Rare Malt della Diageo.

Questa premessa mi serve per dire che infine anche la Svizzera ha la sua distilleria chiusa che produsse in passato un ottimo whisky che ottenne 93 punti tondi tondi sulla Whisky Bible di Jim Murray. Sto parlando della Distillerie Egnach, sulle rive del lago di Cosatanza che nei primi anni del terzo millenio produsse un ottimo whisky con un nome piuttosto imbecille a dire il vero, il Thursky, cioé il whisky prodotto nel canton Thurgau. Il loro motto era: “Thursky, Der Echte Thurgauer Single Malt Whisky“. Qualche anno fa scrissi che mi trovavo di fronte ad un whisky in via di estinzione probabilmente. Alcuni rivenditori di whisky avevano ancora in magazzino qualche bottiglia di Thursky nel 2007 / 2008. Poi nel 2011 mi contattò un appassionato di whisky slovacco che di nome faceva proprio Thursky. Mi chiese come poteva comprare la bottiglia di whisky della Distillerie Egnach che avrebbe sicuramente fatto un bel figurone nella sua bacheca di malti. Mi ripromisi di aiutarlo e cominciai la ricerca. Allora facevo spesso delle spedizioni attraverso tutta la Svizzera centrale alla ricerca di ogni bottiglia reperibile di whisky svizzero. Passai al setaccio tutta la costa del lago di Zurigo, il canton San Gallo, Svitto, Berna, Soletta, Appenzello. Mi godevo alla grande questi viaggi dai quali non tornavo mai a mani vuote. Di Thursky però nessuna traccia. Le ultime bottiglie disponibili online erano già state vendute tutte da tempo e i pochi altri rivenditori di cui avevo informazioni non ne avevano più. Basta dunque, il discorso Thursky sembrava essere chiuso.

Sembrava…

Ho scoperto non più di una settimana fa che del nuovo Thursky é appena riemerso dall’oblio dopo un letargo durato 12 anni in tre botti ex-Sherry Oloroso. Un lotto di 899 bottiglie che compongono l’edizione finale di questo whisky prodotto dal Master Distiller Ernst Häberlin. La differenza con il Thursky classico risiede oltre che nella maturazione più lunga anche nella gradazione. Il primo Thursky era imbottigliato a 40% Vol. mentre qui si é scelta la gradazione della botte con 52% di volume d’alcol.

ThurskyLo scettro del whisky svizzerò più vecchio é dunque passato di nuovo di mano. Il vecchio record era detenuto dall’Öufi Swiss Single Malt con 11 anni di maturazione davanti al Bergsturz di 10 anni.
Il Thursky Natural Cask Strength Whisky, 12 Years – Final Edition é ora il whisky svizzero più vecchio ma questo record é destinato ad essere battuto, chissà, magari da un altro Thursky tenuto segretamente prigioniero in qualche cantina svizzera. A dire il vero mi aspetto grandi cose per i prossimi anni dalla distilleria Locher in Appenzello. Hanno sicuramente riserve di whisky più consistenti e negli ultimi anni hanno cominciato a produrre diversi whisky con maturazioni interessanti. Il Säntis Alpstein Edition con 5 anni e Säntis Malt Cask 1144 con 8 anni sono un segnale incoraggiante. Sono oramai passati gli anni in cui chi produceva whisky in Svizzera si accontentava di raggiungere la maturazione di 3 anni per allinearsi alle norme scozzesi (presumo). Oggi le punte di diamante della produzione elvetica hanno alle spalle più di 10 anni d’esperienza e i più lungimiranti anche scorte altrettanto vecchie.

Intanto ascolto un magnifico trio, Haas Kowert Tice. American roots potrebbe essere definita la loro musica, potrei anche dire bluegrass ma sarebbe forse meno appropriato. Brittany Haas (violino) arriva dai Crooked Still, Paul Kowert (double bass) suona con il supergruppo dei Punch Brothers e Jordan Tice (chitarra) ha suonato in diverse formazioni bluegrass oltre a pubblicare la sua propria musica come solista.

Stetson, Säntis & Highland Cattle

In questo momento non ricordo bene dove e quando ma dopo aver ascoltato il radio-racconto sulla realizzazione del film Midnight Cowboy di John Schlesinger, con John Voight e Dustin Hoffman, mi torna in mente un’istantanea di me in California, da qualche parte su a nord, forse a Eureka, quando comperai il mio Stetson in lana di bufalo. Anche se non ricordo bene i dettagli di quella giornata ricordo che con Jana scendemmo dalle montagne del nord della California dove in mattinata avevo comperato delle favolose camice da boscaiolo e un paio di scarponi da lavoro in un negozio in liquidazione a Quincy, nel nord della Sierra. La sera prima eravamo a Reno, dopo aver attraversato le praterie lungo la strada più solitaria d’America, la Route 50. SaentisBei ricordi che oggi avrei dovuto accompagnare con un Bourbon, invece che con un malto, e svizzero per di più. Comunque questa ulteriore bottiglia eccellente dal cuore della Svizzera centrale mi fa veramente pensare tutto il bene possibile per il futuro della produzione nazionale. Säntis Malt Edition Alpstein Merlot Cask Finish fornisce un sapore solido e aromatico, secco quanto basta, con un ottimo malto in apertura. La decisione di cominciare a cimentarsi con le rifiniture rilancia le già buone quotazioni di questo whisky e apre un magnifico ventaglio di possibilità alla distilleria Locher di Appenzello. Le vecchie botti di birra già assegnavano in modo brillante una categoria a se  per questo whisky, le rifiniture lo riportano in una dimensione più famigliare e meno “esotica”, più accademica ma sicuramente più autorevole.

cime-ventose

Il vento impreversa sulle cime delle montagne qua attorno e l’ultimo sole del giorno illumina la neve da dietro mentre ascolto lo stupefacente tema da Midnight Cowboy di John Barry.

Beh, anche io sono stato un po’ cowboy settimana scorsa, portando da Treciò a Comano una ventina di mucche scozzesi.

Whisky svizzero

Credo sia giunto il momento di fare un inventario dei produttori di whisky in Svizzera. Sono curioso di scoprire quanto whisky si produce in questo paese. Ci sono alcuni produttori consolidati che già da diversi anni propongono il proprio whisky e che oramai non hanno più bisogno di presentazioni. C’é poi una costellazione di piccoli produttori (forse questo termine é improprio visto che anche quelli un po’ più famosi hanno dei numeri nettamente inferiori anche rispetto alle piccole distillerie scozzesi) che é in continua espansione. Di mese in mese scopro nuovo whisky prodotto in questo piccolo paese. Accanto ai primi produttori storici oramai é quasi costume per molte birrerie svizzere dedicare una parte del proprio mosto di orzo maltato alla produzione di whisky. Non si tratta dunque di veri e propri produttori di whisky ma é assai apprezzabile il gesto. Poi in alcuni casi il risultato é veramente soddisfacente.

Ma veniamo alla lista:

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