Alternative Bluegrass di prima mattina

Friends of FallFinalmente questa mattina ho potuto coprire il tragitto da casa al lavoro con la musica dei Crooked Still dal loro ultimo lavoro, già un po’ datato a dire il vero ma che mi era sfuggito. Friends of Fall é un EP che aveva catturato la mia attenzione grazie ad una splendida versione di We Can Work It Out dei Beatles. Poi parliamoci chiaro, é sempre un piacere ascoltare la voce vellutata di Aoife O’ Donovan, anche se recitasse l’elenco del telefono, come si usa dire.

Inoltre ieri sera grande divertimento guardando il video quasi metal-grass dei Deadly GentlemenAll You Fascists Are Bound to Lose“, cover di un classico di Woody Guthrie, una acoustic heavy metal cover, come la definiscono loro. Greg Liszt, banjo player sia dei Deadly Gentlemen che dei Crooked Still, ha realizzato il video.

Strathisla Distillery

È la più vecchia distilleria in attività di tutta la Scozia. Bella, elegante, appollaiata nel centro di Keith nel Banffshire, nord-est dello Speyside. In un attimo si arriva al mare, andando verso Banff o verso Fochabers. A sud invece si raggiunge la capitale mondiale del whisky, Dufftown. Tutt’intorno sembra la contea di Bilbo e Frodo Baggins.

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Convalmore

 

Sometimes Good Weather Follows Bad People

Sometimes Good Weather Follows Bad People

Sto ascoltando la musica tutta rotta e incollata dei Califone. Non un disco nuovo ma la spettacolare ristampa in vinile di Sometimes Good Weather Follows Bad People. Intanto sto preparando quest’altra panoramica scozzese scattata tra le mura vecchie della Convalmore Distillery a Dufftown. Chiusa all’inizio degli anni ottanta e ora in stato di semiabbandono é abbastanza lurida e incrostata, proprio come piace a me.

Mentre guardo questa panoramica ho l’esclusivo piacere di gustarmi un bicchiere di Convalmore distillato nel 1975 e imbottigliato nel 2008.

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Bergsturz e Mortlach

Una domenica abbastanza tipica: mixed martial arts con l’ultimo evento di Strikeforce e Saffiedine che conquista l’ultimo titolo della storia di questa organizzazione californiana. Domenica cominciata con un cielo coperto che dispensava neve anche se adesso il sole sta rovinando tutto. Tagliatelle al nero di seppia cotte alla perfezione e il primo vero Swiss Single Malt della storia:

Bergsturz Swiss Single MaltBergsturz 10 Years prodotto dalla Schaubrennerei Z’Graggen di Lauerz.

Finalmente una bottiglia dalla forma classica, 40 % vol./alc. bilanciatissimo, abbastanza secco, molto malto presente da subito, naso non proprio pervenuto perché ho una narice totalmente ostruita ma comunque soddisfattissimo perché in questo paese che produce whisky da almeno 13 anni qualcuno ha infine avuto il coraggio di aspettare. Ma ci voleva tanto?

Infine, giusto per rimanere in tema, comincio con la prima di una serie di panoramiche scattate durante il mio giro scozzese dell’estate passata. Mortlach Distillery a Dufftown.

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Pace notturna

E’ quasi mezzanotte e sto ritrovando uno stato mentale più o meno rilassato e pacifico. Sto installando Windows 8 mentre ascolto l’ultimo Dave Douglas con la magnifica voce di Aoife O’Donovan e sorseggio un sempre magnifico Lagavulin 16. Quest’ora rimette tutto in prospettiva, rimette le cose al loro posto. La tromba di Douglas e la voce di Aoife aiutano assai ma non sottovaluterei nemmeno l’intervento del Lagavulin. Giovedì prossimo, inoltre, sarà un piacere assistere al concerto della splendida Esperanza Spalding per risollevare le quotazioni di questa settimana che sul versante lavorativo sono piuttosto in ribasso. Buone prospettive dunque, per i prossimi giorni.

Nitty Gritty Dirt Band

Oggi sento il bisogno di scrivere di whisky. Scotch whisky, ma anche di musica. I miei giri attraverso le terre di Scozia sono oramai passato remoto. Rimangono i ricordi, molte belle fotografie, tante immagini panoramiche da assemblare ma soprattutto alcune strepitose bottiglie di whisky da assaggiare. Qui in montagna comincia a fare freddo, di sera e di mattina. I boschi sono ingialliti e arrossati. Sto ascoltando un disco che per troppo tempo ho ignorato. Mi ricordo di averlo incontrato a più riprese nel corso degli anni, rovistando tra gli scaffali colmi di dischi nell’ East Village a NYC e durante gli interminabili pomeriggi “leggeri” trascorsi a fare su e giù per Haight Ashbury a San Francisco. Prima un paio di pinte di Ale, poi una fetta di pizza da Escape from New York e poi la meticolosa ricerca nei negozi di “records”. Allora ero sempre alla caccia di Zappa e delle Mothers of Invention, gli originali, prime stampe, belli pesanti, vecchi, printed in USA, poi, di tanto in tanto, mi scappava l’occhio nella lettera “L” come Lynyrd Skynyrd. Avevo già tutto ma dovevo giusto dargli un’occhiata, per rassicurarmi. Quando vedi un disco che possiedi, hai sempre quell’attimo di autocelebrazione durante il quale ti ripeti che anni prima hai fatto la cosa giusta portandoti a casa un disco essenziale. Li passavo tutti, Pronounced ‘lĕh-‘nérd ‘skin-‘nérd, Second Helping, Nuthing Fancy, Gimme Back My Bullets, Street Survivors. Poi, come spesso mi é successo, il mio sguardo cadeva, alla lettera “N”, su una copertina abbastanza bianca con scritte a mano e una foto ovale incorniciata al centro. Per qualche motivo ho sempre pensato, in un primo istante a Jethro Tull “Thick As A Brick”, anche  bianca con scritte nere. Ma non c’entra un cazzo! Ogni volta mi ripetevo: “Ah, già, Nitty Gritty Dirt Band”, quella band country… Bella la copertina, ma non mi interessa. Proseguivo poi nella mia ricerca dell’album perduto di Zappa o qualsiasi altra sollecitazione rock.

Poi birra, ale, slice, BART e ritorno dalle parti di Powell o Bush St. dove in genere alloggiavo quando stavo a Frisco, con le mie cene a base di mele, Winstons e birra. Allora facevo così. Mi bastava! Mistero…

Sono trascorsi oramai almeno 15/20 anni da quelle prime scorribande random e negli ultimi anni mi sono appassionato di musica americana tradizionale acustica. Bluegrass per l’appunto. Ci sono dentro, signori. Mai avrei pensato che questa musica avrebbe potuto occupare le mie giornate, monopolizzare i miei ascolti come accade oggi. Negli anni ho cominciato a conoscere e apprezzare Earl Scruggs, Doc Watson, Norman Blake, Bill Monroe. Ci sono arrivato per vie traverse, come ho sempre fatto con tutti i  miei ascolti. Mi sono fatto trascinare sempre più a fondo, come una sonda spaziale che viene catapultata da un’orbita all’altra, da un pianeta all’altro. Ci sono arrivato prendendo la curva molto larga, passando attraverso le espressioni più “alternative” del genere: Punch Brothers, Infamous Stringdusters, Cadillac Sky, Nickel Creek. Ma adesso sono arrivato a Flatt & Scruggs, The Stanley Brothers, Jesse McReynolds, Bill Monroe e Doc Watson. Sono alle origini del genere. Ascolto i padri fondatori della musica “bluegrass” e adoro quello che ascolto.

Oggi finalmente ascolto Will The Circle Be Unbroken della Nitty Gritty Dirt Band.

Questo é un disco fondamentale, signori. Se si fosse mai alla ricerca di un ponte tra il moderno e la tradizione, tra la generazione che ha ripreso la tradizione e quella che l’ha creata, questo é il disco giusto. Un esperimento riuscitissimo, una sorta di documentario musicale, un evento generazionale che vide i membri della Dirt Band chiamare a raccolta diverse leggende del bluegrass per realizzare un album che fu registrato in 6 giorni restituendo un magnifico esempio di collaborazione tra la generazione dei capelloni della West Coast e quella degli artisti di Nashville.

Sono felice di essere finalmente arrivato a questo album.

Non ho parlato molto di whisky. Sarà per la prossima volta.

798 Art Zone

La velocità nasconde le cose: sto attraversando le alpi, stupende, e vedo le creste innevate attraverso l’elica destra di un Saab 2000 che gira vorticosa e trasparente. Tutto bellissimo stamattina con il sole radente.

Ma cazzo, negli aerei c’é sempre puzza di scoreggia! Qualcuno col culo sporco, di sicuro. E’ una costante.

Adesso sono seduto fuori dall’albergo qui a qualche chilometro dal 798 Art Zone nel distretto di Chaoyang a Beijing e una coppia di chitarristi cinesi canta e suona alla prefezione musica americana e britannica per un pubblico prevalentemente americano mentre fumo uno spettacolare Cohiba, Fidel Castro é annunciato morto e un ottimo Glenfiddich mi lubrifica di piacere.

Abbiamo cenato in un ristorante abbastanza popolare, con sedie, muri e pavimenti abbastanza luridi ma cibo notevolmente speziato che lascia presagire un po’ di sofferenza per domani mattina. Pechino assai soleggiata questo pomeriggio mentre facevamo sopralluoghi presso il distretto artistico del 798, nell’area 751, con le spettacolari strutture metalliche che per me significano paradiso estetico rugginoso e ispirazione cromatica.

Sono sveglio da 39 ore…

Gordon & MacPhail

Una delle migliori giornate scozzesi l’ho trascorsa quest’estate girando attorno a Elgin, in ogni possibile direzione, a caccia di panoramiche, ispirato dallo Speyside, dalle distillerie, dal whisky. In serata ho concluso il mio pellegrinaggio in un tempio del whisky scozzese: Il retail shop di Gordon and MacPhail in South Street a Elgin, un santuario, un luogo in cui mi sento a casa, la celebrazione totale di una delle mie passioni. Lascio parlare la panoramica che ho potuto scattare grazie alla gentilezza e disponibilità dei proprietari.

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Non sono uscito a mani vuote, comunque. E’ tornata a casa con me una splendida bottiglia di Convalmore, distillata nel 1975 e imbottigliata nel 2008, 33 anni, dunque, per questo whisky realizzato in una distilleria che interruppe la produzione nel 1985 e che ho visitato e fotografato durante le mie scorribande nello Speyside.

Speyside e Lowlands

Qui in questo ristorante di Lossiemouth se la tirano forse un po’ troppo. C’é il localino d’ attesa ma la sala da pranzo  é praticamente vuota. Ok adesso sono seduto a tavola e il food é comunque excellent, bisogna pur dirlo. Oggi ho girovagato allegramente per le campagne dello Speyside, tra castelli in rovina, distillerie e questo fiume, con il suo colore whisky che attraversa tranquillo queste terre. Qualche raggio di sole s’é visto oggi per fortuna.

Fa comunque un po’ troppo caldo dentro questo posto, ci saranno 38 gradi!

Bene bene, porgy and bess, oggi ho vissuto la prima vera giornata di sole qui in Scozia. Non è che io non l’abbia visto il sole nei giorni passati, ma sempre in piccole dosi, giusto per farmi vedere quello che potrebbe essere, un assaggino bastardo. Oggi invece mi sono svegliato ad Aberlour con un fantastico cielo blu che mi ha fatto saltare la colazione per non perdermi nemmeno un momento di questa giornata che alla reception mi hanno descritto come “scioccante”. Ho ripercorso in fretta e furia tutte le distillerie attorno a Dufftown, Keith e Craigellachie: Strathisla, Dufftown, Mortlach, Glennfiddich, le defunte Parkmore e Convalmore, poi Cragganmore, Tormore, Benrinnes, Glendullan. Ho inoltre visitato i bottai di Speyside Cooperage e poi sono sceso in serata a Pitlochry, percorrendo la A9 che collega lo Speyside con le southern Highlands. Ho fatto una sosta doverosa a Dalwhinnie e ora sono seduto all’ Old Mill Inn a Pitlochry, il Jukebox sta mandando Tonight, Tonight degli Smashing Pumpkins e io sto aspettando 10 once di bistecca con accompagnamento di haggis da me espressamente richiesto mentre sorseggio un sontuoso Ale saporotissimo e un po’ affumicato. Poi nella bella camera del mio albergo mi aspetta il whisky da viaggio che mi sono comperato settimana scorsa sull’isola di Skye, una bottiglietta di Talisker 10.

Mi piace l’odore delle distillerie, e mi sono sorpreso a cercare i vapori della distillazione nelle mie continue visite. Che tanfo fantastico, che atmosfera auspicabile, così vorrei che profumasse la mia camera a casa. Vorrei esserne avviluppato costantemente, vorrei delle bombole speciali ai vapori di distilleria, alle quale attaccarmi quando ne sento il bisogno, quando sono un po’ giù di morale. Un minuto di questo vapore e sono una persona migliore.

Ieri perima di rintanarmi nel mio fantastico albergo ad Aberlour ho fatto tappa ad Elgin, presso il tempio assoluto dei rivenditori di whisky, il più grande imbottigliatore indipendente al mondo, Gordon & MacPhail. Ho scattato una bella panoramica all’interno e mi sono pure comperato una rara bottiglia di Convalmore del 1975. Ho visitato e scattato abbondantemente gli edifici oramai in disuso di questa distilleria che ora funge da magazzino per Glenfiddich a Dufftown. Sarà incredibile gustarselo con gli amici a Certara dopo avere visto i muri anneriti e la vernice scrostata delle sue porte, le finestre rotte, il silenzio, l’erba che cresce alta, incolta tutt’intorno. Questo è bere! Questa è la giusta consapevolezza. Riconoscenza per la storia di questo whisky che fra qualche decenio non esisterà più. Questo è lo strano destino che tocca ad alcuni dei grandi whisky di Scozia di cui esistono sempre meno bottiglie. Figuratevi che non sono più riuscito a vedere nemmeno una bottiglia di Port Ellen in tutti i negozi visitati. Diventano sempre più rari ‘sti bastardi!

Intanto oggi mi trovo decisamente più a sud, sull’Isle of Arran. Un’isola tutta d’un pezzo, ricoperta da una vegetazione rigogliosissima e da pascoli.

Ieri sera stavo cercando di raggiungere velocemente una vecchia chiesa abbandonata decorata dietro da uno spettacolare cielo con nuvole pitturate di rosa. Entro dunque in un campo e procedo velocemente verso una collinetta che sicuramente mi offre la visuale più generosa. Mi muovo a passo sostenuto e ad un tratto il mio piede sinistro sprofonda in una fanghiglia composta da terra, letame e liquame bovino ben stagionato. Partono probabilmente alcune bestemmie. Cerco di pulirmi il piede con l’erba ma é tutto inutile. Il mio sandalo é completamente inzuppato da questa orrenda quanto pregiata fanghiglia. Scatto comunque un paio di immagini e torno nel mio pittoresco alberghetto a Lagg, sulla punta sud dell’isola.

Faccio la doccia al mio sandalo per cercare di renderlo un po’ più presentabile. Ma forse solo questa sera dopo un’intera giornata a secco, la mia calzatura é tornata ad essere un po’ dignitosa. Ieri giravo con una gamba che puzzava di letame. Avete in mente quelle passeggiate che si fanno in estate in campagna? Quando si passa accanto a una fattoria oppure di fianco ad un campo che é appena stato smerdato a fresco di liquame? Quando si percepisce quel pungente odore di letame stagionato e un po’ romanticamente (ma mentendo a se stessi) si esclama “Mi piace questo odore di campagna”. Avete in mente? Ecco quello é l’odore che aveva il mio piede sinistro. Ieri ero infrequentabile.

Lasciata l’isola di Arran ho percorso tutta la penisola del Kintyre giù fino a Campbeltown, per poi risalirla dalla altra parte, su fino a Tarbert. La Scozia mi ha regalato in questi ultimi giorni delle magnifiche giornate di sole e di fronte a me avevo lo spettacolo del mare, l’Islay e i Paps of Jura, che tradotto significa “tette” del Jura, come mi ha confermato uno cui ho dato un passaggio da Lochranza a Brodick.

Ma che cielo azzurro c’é questa sera qui a Perth, nel cuore della Scozia alle 22:00 ? Azzurro ovunque.

Ultima serata di Scozia e “ciugnata” storica  qui a Bathgate.

Stavo già gustando uno shrimp cocktail qui alla Toby’s Classic Carvery quando mi passa accanto correndo un bambinetto di circa sei anni che pianta un volo spettacolare, come se qualcuno in piena corsa gli avesse bloccato entrambe le caviglie. Ovviamente si proietta di faccia dritto in terra, come una molla. “Wow! Impressive!” gli dico. Si rialza e riparte come se niente fosse successo. Io avrei sicuramente riportato un trauma cranico e delle lesioni permanenti. Mi avrebbero dovuto portare via in elicottero probabilmente, in un polmone d’acciaio. Invece eccolo che ripassa tutto sorridente.

La formula di questo locale consiste nel pagarsi dei tagli di carne che un cuoco ti deposita nel piatto, poi tu scegli quello che vuoi da un paio di carrelli con ogni tipo di guarnizione. Qui di fianco a me due asiatici si sono riempiti i piatti in modo quasi grottesco, un gioco di equilibrio circense. Bravi, comunque. È così ch si fa.

Mi son preso anche il dessert. Un gelato con delle scaglie di una roba dolce che mi si attacca ai denti come bio-adesivo. Non si staccherà mai più. Mi ci vorrà un dentista per ripulirli oppure dovró farmeli estirpare per rimuovere questo mastice malefico.

Oggi intanto sono riuscito a visitare ancora un paio di distillerie: Glenkinchie, una delle rare distillerie delle Lowlands e questo pomeriggio le rovine di un’antica distilleria di cui ho scoperto l’esistenza solo alcuni giorni fa. Si tratta dei muri ricoperti d’edera della Kennetpans Distillery che fu nella seconda parte del diciottesimo secolo la più grande distilleria di Scozia.

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Scotland, again!

Sono finalmente a bordo di un vettore EasyJet e sto attraversando i cieli nuvolosi d’Europa centrale. Ritorno in Scozia a caccia di panoramiche strepitose per immortalare alcuni esemplari di distelleria scozzese che ancora mancano nella mia bacheca di trofei fotografici. Siamo partiti con grande ritardo ma ora tutto è già di nuovo migliore anche grazie ad un discreto toast caldo e una buona Nastro Azzurro che scende giú tranquila e gentile nel mio stomaco. Cosa voglio da questa mia nuova peregrinazione nord europea? Voglio sentire il profumo del malto d’orzo, della birra che fermenta nelle cisterne, del fumo di torba, si cazzo! Il fumo di torba è un magnifico odore che io sto bramando. Me lo ricordo intensissimo sull’Islay qualche anno fa ma adesso lo voglio sperimentare sull’ isola di Skye e magari anche alle Orkney, su a nord, dove si produce il magnifico ed elegantissimo Highland Park. Devo andare alle Orkney ad ogni costo, anche a nuoto se necessario.

Whisky è la parola d’ordine di questo mio viaggetto, in tutte le sue declinazioni. Voglio vedere almabicchi di rame a collo di cigno e magazzini stracolmi di botti. Voglio tanfo di botte vecchia, ovunque. Legno che lavora, giusto? Eccheccazzo , dobbiamo lavorare solo noi? Non é giusto, anche il legno deve darsi da fare. Vecchi castelli diroccati e druidi millenari intenti a preparare intrugli magici. Troverò Gandalf da qualche parte, me lo sento. Questi luoghi evocano il mondo di Tolkien. Muri di campagna ricoperti di muschio millenario e croci celtiche abbattute mi calano immediatamente nello stato d’animo giusto.

Adesso sopra un mare bianco sto ascoltando le note pesanti della grandissima band post-rock dei Pelican. Glimmer dall’ album What We All Come To Need, Post Rock strumentale pesante e solenne! Roba seria, insomma.

Fa o non fa un certo effetto bersi un Oban ad Oban? Io direi proprio di si. Sono partito questa mattina da un’Italia quasi tropicale per arrivare in una Scozia ben soleggiata qui ad Oban ma abbastanza gelida. Per fortuna sono ben equipaggiato e questo delizioso succhetto di orzo maltato e distillato aiuta parecchio. Signori! In questa cittadina si fa un Single Malt di fama mondiale! Mi preme sottolinearlo. Tra 15 minuti completo la giornata con una sontuosa cena a base di pesce. Stasera spendo quello che c’é da spendere! Fotte un cazzo!

Qui al tavolo di fianco al mio sono arrivati due piatti di cozze spettacolari, tutte belle sdraiate su un magnifico letto di insalata e la signora che se le é viste apparire sotto gli occhi ha esclamato ad alta voce: “Jesus!”

Approvo.

Anche i miei piatti sono sontuosi: delle capesante giganti, gustosissime e dalla consistenza perfetta, accompagnate da un risottino tutto sapore e natura. Poi proseguo con un tris di pesci, halibut, monk fish e sea bass con purée-due colori, patate e zucca, fagiolini e carote e ora termino con una  crème brulée con una crosticina di zucchero orgasmica! Ho voglia di farmela! Questa C. B. é sesso puro, é un rapporto consumato, sono le 72 vergini degli shahid in paradiso. Comunque quanta bella roba ci fornisce il mare… Una parte di pianeta terra generosissima!

Questo pomeriggio qui c’era una specie di sagra di paese e molti uomini giravano in kilt qui a Oban.

Appena esco, per celebrare la mia prima giornata scozzese mi accendo un magnifico sigaro cubano, Romeo y Julieta.

Un altro giorno e passato e un’ altra distilleria é stata visitata. É difficile descrivere l’incredibile profumo che avvolgeva la distilleria Talisker questo pomeriggio sull’isola di Skye. Formidabile! Io divento una persona migliore quando odoro questa incredibile fragranza. Sono peró abbastanza incazzato perché non mi hanno fatto scattare nella still room, cazzo! Era bellissima con 5 alambicchi in fila, di rame bellissimi ed eleganti. La Distillazione era pure ferma. Che problema c’é? Non mi comperate con la balla della sicurezza. In Kentucky mi hanno fatto scattare alla grande in un sacco di distillerie e pure qui in Scozia, in passato non ho avuto problemi a scattare nella still room di Bruichladdich e Ardbeg. Nessuno ha mai fatto storie. Credo forse che possa trattarsi di una direttiva Diageo forse. Mi é capitato sempre nelle loro distillerie, anche a Pitlochry da Blair Athol qualche anno fa.

Sto mangiando finalmente haggis questa sera. Lo adoro! Fantastico, visceralmente scozzese, saporitissimo con nips and tatties.

Poi, fino alle 23:00, una fantastica chiaccherata con una coppia di texani e un nonno, una figlia e una nipote australiani. Il mondo é incredibile, la gente é meravigliosa e così tutti noi perfetti sconosciuti ci si ritrova a parlare fino a tarda serata come fossimo amici.

Questa mattina partenza verso nord in direzione di Ullapool dopo aver effettuato una prenotazione d’albergo tramite smartphone! Veramente troppo smart!

Ieri nel tentativo di caricare tutto quanto scritto tramite WordPress per iOS sul sito web, ho perso gli ultimi tre giorni di resoconti che però ora non ho assolutamente voglia di riprendere. Sarò dunque estremamente sintetico:

Ullapool – Durness –> strada fantastica

Pernottamento a Thurso –> ottima Rib eye steak

Ieri Orkney Islands –> fantastica visita presso Highland Park Distillery, speso 75£ per una miniatura di HP 40 anni. (Presto una foto)