I write whatever the f@%k I want

Milano, sul Naviglio Grande. 19.40, sole basso che illumina le facciate del lato sud. Sono seduto al Brellin e sto bevendo un delizioso Hugo, prosecco, succo di sambuco, lime, mela e menta. Ci farei il bagno in questo spritz, mi getterei nel Naviglio facendomi trasportare da questa corrente regolare, oleosa che va nel Ticino e poi nel Po. Stasera ascolterò per la 3 o 4 volta Dweezil Zappa e la grande musica di quel genio di suo padre, nel 50esimo anniversario dell’ uscita di Freak Out, il primo geniale e rivoluzionario album di Zappa Frank mentre qui mandano dell’ ottimo jazz d’ annata.

Tempo per riflettere sulla vita, un po’ superficialmente, mentre sgranocchio una cipolla sottaceto. Amici che vengono e amici che vanno, durante gli anta succede questo. Intanto io ascolto ininterrottamente da quasi 30 anni la musica del genio di Baltimore. Questa cosa resta, lui resterà, ma anche la mia passione c’è e resta.
Sulla mia maglietta  ci sono due macchie di grasso di salsiccia Landjäger che ho tenuto chiusa in auto questo pomeriggio mentre il sole picchiava. Bad choice! Ha cominciato a trasudare grasso che poi mi è colato addosso al primo morso.

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Pizze in faccia

Eh, ma che bella atmosfera all’interno del Circolo Magnolia questa sera. Sto bevendo una McFarland in attesa del concerto degli ZU. Prima di entrare mi infliggo una gelida attesa fuori nel parcheggio, scambiando quattro chiacchere col buttafuori rumeno.

Solo adesso mi accorgo che qui hanno una piccola selezione di whisky scozzesi! L’ingresso é delimitato da una spettacolare tenda di fibre ottiche e il locale si sta lentamente riempiendo. Mi preparo a ricevere “pizze in faccia” come preannunciava la pagina di presentazione dell’evento, sul sito del Circolo Magnolia. Sonore, si intende…

Adeguo il mio cervello alla matematica del carbonifero: 1 – 1  2 – 1 2 3 – 1 2 3 4 – 1 2 3 4 5 – 1 2 3 4 5 6  e riattacco. Micidiale!

Adesso mi faccio un Talisker. ALLA GRANDE! 7€, non single, non double, probabilmente neanche triple. Mi sto ciucciando un Talisker quadruplo con un interessante gruppo ad aprire la serata: Melloncek, batteria, basso, chitarra, piano elettrico, sassofono, trombone e sassofono ZU.

Ho deciso che il mio whisky é ottuplo. Anzi, no, sto bevendo il mio dodeca-Talisker e sono felicemente immerso nella creatività di questa band che mi ispira, ora ricordandomi un po’ Jim ‘O Rourke, ora un perfetto jazz-rock colto degli anni 70 un po’ alla Sea Level.

Ora voglio ribadire il concetto del giovedì sera! Forse la sera più creativa della settimana, senza le grandi aspettative del venerdì o l’urgenza del sabato. Questo é il giorno perfetto per consumare cultura, per cibarsi di creatività, per ruttare ingegno e cacare produttività.

Al bar qua di fronte a me troneggiano prepotenti 22 bottiglie di Pampero. Intanto i Melloncek hanno finito dicendo che il loro disco esce settimana prossima, ma c’é ancora quello vecchio. Ne sono rimaste 8 copie.

Ora gli ZU cominciano, vado e vedo se riesco a fare qualche ripresa.