Pioggia Celtica

Questa sera mentre tornavo a casa, pioveva abbondantemente. Tutta la Valcolla era avvolta dalla nebbia e io viaggiavo ascoltando Spirit in The Night da Greetings from Asbury Park, N.J., il primo album di Springsteen, realizzato nel 1973. Sono ritornato a casa veramente tranquillo e rilassato. Questa mattina ero partito da casa con tutta un’ altra atmosfera in macchina.

Unica costante la pioggia. Stavo ascoltando Eparistera Daimones di Triptykon, la nuova incarnazione dei Celtic Frost di Thomas Gabriel Fisher, la mitica cult band zurighese che insieme ai cugini Coroner ha lasciato un segno indelebile in questo estremo genere musicale. Sono orgoglioso di queste due bands e sono contento di poterle ascoltare ancora oggi senza che risultino anacronistiche e fuori luogo.

Qualche mese fa Enrico mi fece ascoltare la band sperimentale Sunn O))), un pregevolissimo duo che in varie incarnazioni si cimenta in lentissime liturgie black e doom metal.

Il loro suono é figlio, ma forse pure nipote, della chitarra di Fisher. Thomas Gabriel Fisher suonava questo tipo di chitarra negli anni ottanta, una distorsione lunga, slabbratissima, lacerata che rimescolata bene ha dato vita negli anni ad un suono cupissimo, nerissimo, evocatore di indicibili incontri demoniaci, melodie prive di alcuna speranza che rieccheggiano ancora oggi in enormi saloni sotterranei.

Triptycon: Goetia

Goetia by Triptykon on Grooveshark

Quando ascolto Triptykon mi scorrono davanti le immagini degli incubi di Lovecraft, le immagini della sua mitologia demoniaca. Trypticon é un degno successore dei Celtic Frost.

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