Circolo Polare Artico

Quanta vera goduria mi può offrire ancora la vita? Spero tanta, ma va comunque detto che questa sera a Hetta, centro municipale di Enontekiö nell’angolo alto della Lapponia, ne sto vivendo una bella dose. Sono nella mia cabina al campeggio Hetan Lomakylä e mi sto preparando dei rigatoni  al pomodoro mentre bevo una pinta di Sandels.

Oggi ho finalmente abbandonato la Svezia e sono entrato in Finlandia. Nessun grande cambiamento a dire il vero se non che pressapoco verso le due del pomeriggio ho attraversato la linea del circolo polare artico. E chiaro che non succede niente, non ti si disintegra l’auto, non gela tutto istantaneamente e non appaiono gli orsi bianchi, però fa un certo effetto solo a dirlo: “IL CIRCOLO POLARE ARTICO”! sono dei paroloni importanti, no? Suonano bene, incutono un certo rispetto e richiedono un po’ di solennità. CIR-CO-LO PO-LA-RE AR-TI-CO. Manco a farlo apposta pochi chilometri dopo averlo attraversato hanno cominciato ad apparire le renne, stonissime, in mezzo alla strada, senza nessun timore. Alcune camminano veramente scoordinate. Sono animali decisamente buffi.

Intanto domani dovrebbe compiersi l’ultima tappa nordica di questo mio viaggio, poi mi dedicherò ad una più lenta e rilassante discesa lungo la costa norvegese. Norvegia che in effetti é il vero obiettivo di questo viaggio. Domani raggiungerò Nordkapp. Oggi mentre percorrevo la Northern Lights Route stavo ascoltando Long Nights di Eddie Vedder, dalla colonna sonora di Into The Wild e i brividi mi correvano lungo la schiena.

Intanto si son fatte le 11 e mezza di sera e qua fuori la situazione é la seguente:

Foto scattata qua fuori alle 22 e 31Foto scattata alle 23:31