Naret e silenzio

Ok, mi  sono finalmente deciso, adesso posto!

Naret-e-Corona-della-Bolla
Era ora che tornassi a scrivere ma avevo bisogno dello stimolo giusto. Dopo aver trascorso la tarda mattina in Val Sabbia e aver pranzato alle pendici del Madone, in questo momento sono seduto su un masso di granito sul Sasso Nero, a 2406 metri per essere precisi. Alla mia sinistra si apre tutto soleggiato il lago del Naret, davanti a me, giù in basso, l’ultimo colpo di coda della Valle di Peccia con sopra la magnifica cresta della Corona della Bolla. Alla mia destra uno dei sentieri che portano alla capanna del Cristallina – spero di andarci presto – quasi in bilico su uno sperone roccioso che apre sulla Val Torta.

Capanna-Cristallina

Forse questo è il primo momento di vero silenzio sperimentato negli ultimi anni. Sento solo il mio cervello che lavora – fa rumore in effetti –  come i tralicci della corrente elettrica che qui attraversano tutta la valle, salgono su dalla Vallemaggia e si ributtano in Val Bedretto. Le marmotte fischiano mentre le nuvole passano veloci. Poco fa ho udito in lontananza un gran fragore di massi che precipitavano lontano in basso alla mia sinistra. Un rumore simile lo udii in Islanda qualche anno fa quando ai margini del Vatnajökull sentivo pezzi di ghiacciaio che si frantumavano. Un rumore sordo e pesante che mi mette i sensi in stato di allerta. Sono le 16 e adesso è meglio che cominci a scendere.

Stambecco