And now, it’s time!

Bene, ora è forse il caso di fare una breve introduzione per meglio comprendere il post che segue. Mi ritengo una persona moderatamente sportiva, in passato ho praticato la pallacanestro e ho sempre giocato un po’ a calcio. Mi piace camminare e negli ultimi tre anni corro regolarmente la mia corsetta da quarantenne leggermente sovrappeso. Questo per quanto riguarda lo sport praticato. Per quanto attiene a quello seguito in tv sono sempre stato un gran fan di hockey su ghiaccio, sin da prima dell’indimenticabile primo titolo nazionale dell’ HC Lugano nel lontano 1986. Seguo volentieri le partite di calcio della nazionale e ho sempre seguito con piacere i mondiali e gli europei.
Ma c’è una passione che ho coltivato quasi clandestinamente a partire dal 2000 (e fanno quattordici anni oramai). Non ho mai pubblicizzato troppo questa passione. Gli amici fedeli sanno di che sto parlando ovviamente, ma anche loro ne sono venuti a conoscenza solo negli ultimi anni.

Sto parlando delle arti marziali miste, MMA (Mixed Martial Arts) per chi conosce il termine. Nel 2000, quando cominciavo la mia avventura professionale con le panoramiche a 360°, dopo quasi otto anni trascorsi a fare ogni possibile lavoro nell’ambito edile, dai plafoni ribassati alle pareti in cartongesso, dalla ventilazione alla protezione antifuoco, fui introdotto agli sport di combattimento dal contabile della azienda per la quale ancora lavoro. Ci scambiavamo link youtube di combattimenti assai cruenti dai quali non riuscivo a togliere lo sguardo. Se tutto lo sport che fino ad allora avevo seguito era in fondo un’ allegoria della guerra, dello scontro primordiale per la sopravvivenza, in questa nuova espressione sportiva avevo finalmente ritrovato l’essenza del gesto competitivo. Piú semplice e basilare di così non conosco altri sport. Due esseri umani uno contro l’altro senza compromessi, senza supporto alcuno, senza fronzoli. Chi resta in piedi vince. Nel 2000 esistevano alcune organizzazioni di riferimento nell’ambito delle arti marziali miste: UFC, Pride, K-1, Pancrase e altre.  In quegli anni internet offriva la possibilità di seguire questi incontri che ancora non interessavano i grandi network televisivi. Il download internet fu l’unica soluzione. Negli anni le MMA sono cresciute e hanno cominciato ad interessare anche le grandi catene televisive. UFC è diventata l’organizzazione di riferimento che ha fagocitato tutte le altre, Pride, Strikeforce, WEC.

Per farla breve, dunque, prima di partire per questo mio ultimo viaggio americano ho pensato che avrei finalmente potuto cogliere la palla al balzo e seguire dal vivo uno di questi eventi che si tengono un paio di volte al mese in diverse città degli Stati Uniti, in Brasile, in Inghilterra, in Canada ma molto spesso a Las Vegas, la capitale mondiale degli sport di combattimento.

Eccomi dunque a passeggiare tra il New York-New York, l’Excalibur, il Luxor in attesa che cominci lo UFC 175 Weidman vs. Machida al Mandalay Bay Event Center. L’eccitazione é tanta. Questo weekend si svolge anche la UFC Fan Expo con conferenze, seminari di ogni genere e MMA ovunque. Prendo qualche scatto durante lo show televisivo di Fox Sports con una notevole carrellata di star dello UFC presente e passato.

Miesha Tate, che con Ronda Rousey é una delle atlete di punta della divisione femminile.

Dan Severn, veterano dello UFC, di lui mi ricordo un epico incontro con il brasiliano Royce Gracie, grande la metà di Severn che dopo aver subito per quasi mezz’ora il wrestling energico di Dan, lo sottomise con uno strangolamento a triangolo in dieci secondi.

Rashad Evans, Dominick Cruz, Daniel Cormier e Brian Stenn

Chuck Liddell e Matt Hughes.

Primo salto spazio-temporale

Mi sto gustando una Fat Tire gelata eccezionale, qui sulla veranda della mia cabin al Desert Rose Inn di Bluff. Sono le 22:00 e l’aria è ancora calda. Sono veramente contento, una gran figata questa serata ma tutta la giornata ha riservato  emozioni forti. Il fatto che sia sera tarda e io mi trovo a Bluff significa che ho trascorso il pomeriggio nella Monument Valley. Sempre solo una grande esperienza. Adesso ci sono le stelle in cielo e se mi garba più tardi scatto una bella panoramica notturna.

Tra l’altro viaggiado da Indio verso la Valle della Morte, attraversando il deserto del Mojave ascoltavo questa radio:

[audio:http://www.texos.ch/blog/wp-content/uploads/Carne-sugosa.mp3|titles=Carne jugosa]

Secondo salto spazio-temporale

IMG_0804

Sono le 20:30 di giovedì e ho appena terminato una lunghissima giornata di transizione, infatti per l’ultima parte del mio soggiorno USA mi voglio concentrare sulla costa pacifica prendendola dall’alto, in Oregon possibilmente. Sono dunque partito questa mattina da Moab, UT in direzione della highway 70 per andare ad ovest. Mi sono tolto nuovamente lo sfizio di percorrere una porzione della highway 50, the lonliest highway in America, da Ely fino a Austin non c’è veramente nulla, solo vallate enormi e overdose d’orizzonte. Ad Austin ho girato a destra e sono salito a nord fino a Battle Mountain (Non so ancora di che battaglia si tratti, piú tardi indago). È forse percorrendo la 50 che percepisco di piú l’immensità di questo paese.  Oggi, attraversando Delta, ho avuto delle visioni di eternità mentre osservavo alla mia sinistra una dozzina di mucche. Non saprei bene come descrivere la sensazione, ma in loro percepivo una serena rassegnazione millenaria, come se fossero consapevoli del loro destino ma anche dell’importante ruolo che rivestono per l’uomo. Boh, strana sensazione.

Intando wikipedia mi ha informato che il nome della cittadina in cui mi trovo trarrebbe le sue origini dagli scontri che coinvolsero i nativi americani con i primi “settlers” a metà del 1800. Una delle pricipali attività di Battl Mountaine é l’estrazione dell’oro a quanto pare.

Ennesimo salto spazio-temporale e non sono più in Nevada. Ho anche definitivamnte abbandonato il deserto.  Oggi ho attraversato le immense praterie a cavallo tra il Nevada e l’Oregon, non a cavallo come fecero i primi settlers agli inizi del 1800, a cavallo ma non a cavallo. Ho trovato da dormire a Eugene per questa notte e domani punterò verso la costa lungo la quale scenderò poi lentamente fino ad arrivare a San Francisco.

Ieri sera ho pernottato presso un motel di Battle Mountain assai conveniente. Bisognerebbe sempre un po’ diffidare. Tutto sembrava troppo in ordine e della fregatura mi sono accorto solo dopo alcune ore che stavo in camera. Dal bagno proveniva, da dietro la parete, un rumore di acqua che cola, come se qualcuno stesse facendo una doccia o un bagno nella stanza accanto ma dall’altra parte non c’era nessuno e io mi sono dovuto sorbire questo fastidioso rumore tutta la notte. Per fortuna giro oramai da qualche anno senza mai scordarmi un paio di tappi per le orecchie. Mi hanno salvato da una nottata insonne.

Aggiungi ai preferiti : Permalink.

Un commento

  1. Grande Reportage Texo! Dall’UFC alla solitudine della Strada su nel Nevada del nord. Mitico!

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.