Fotografo di terracotta

Attesa interminabile presso la Bank of China per completare dei pagamenti a due fotografi già partiti per le loro destinazioni, l’interprete, una fantomatica agenzia che dobbiamo pagare ogni volta che facciamo il checkout da un albergo prenotatoci dal nostro collaboratore in Cina. Oggi piove a dirotto e in questo paese tutto sembra sempre facile a parole ma alla resa dei conti diventa missione pressochè impossibile. Ci è stato chiesto di sederci qui in banca perchè loro attendono dalla loro sede centrale una conferma via fax sulla copertura della carta di credito. Appena arrivati alle poltroncine ci siamo girati e lo sportello è stato chiuso e sono spariti tutti! Aspettiamo. Stiamo aspettando da 2 ore e mezza e credo che supereremo le tre ore di attesa. Domani potrebbe essere finalmente la prima vera giornata di riprese.

Fantastica cena autentica in un ristorante affollatissimo in cui siamo i soli occidentali. Tutto ruota intorno al peperoncino che viene servito in quantità industriale in enormi bielle stracolme in cui fanno compagnia una volta ai gamberetti, una volta agli scampi, poi a delle strane erbe con piccole bacche dal fortissimo sapore che è un misto di menta e detersivo al limone (non saprei come definirlo altrimenti), c’è ora un po’ di manzo, polmone di maiale alveolato, teste d’anatra, strani bruchi grassi e abbrustoliti, lumache in guscio. Al tavolo qua di fianco due cinesi hanno appena ordinato due bottiglie da mezzo di birra a testa. Ne hanno versata un po’ nei bicchieri, una bella giratina per ripulire il fondo poi hanno svuotato tutto per terra e riempito nuovamente come Confucio comanda. Mitico! Dovrei fare cosí anche io a Lugano quando ordino l’Ittinger al ristorante.

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