Kentucky

Din – Don – Dan!
Adesso é ufficilamente cominciato il mio nuovo viaggio. Alle 16.04 venerdì 24 giugno. Ora mi offro un altro rito quasi obbligatorio ogni volta che prendo il treno per partire verso una delle mie destinazioni tradizionali: una bella birra gelata che bevo di gusto adesso alle 17.00 anche se il rito prevede che che io beva indipendentemente dall’ora di partenza. Che siano le 6 del mattino o le sei di sera non fa alcuna differenza. Salute.

Si passa accanto alla Valascia, la pista di ghiaccio dell’Hockey Club Ambrì Piotta e penso che qualche anno fa con gli amici si spergiurava e imprecava platealmente durante questo passaggio, adesso invece penso che ho dei ricordi solidi legati a questo posto, alcune epiche sfide tra HCAP e HCL alle quali ho assistito in passato, in inverno. Oppure ancora le interminabili soste all’arsenale militare durante una lontanissima estate degli anni 90. Oggi ho pensato solo a questo passando attraverso Ambrì Piotta. Sto veramente invecchiando.

Mövenpick Airport Hotel all’aeroporto di Zurigo e aspetto un grilled salmon seduto ad una specie di bancone stile tavola calda americana con un cinese seduto di fronte a me che comunica esclusivamente in cinese, non capisce neppure informazioni semplicissime come “hallo, hi, thank you, bon appetit, bye”, niente, non comprende niente.

Oggi al terminal E ho probabilmente visto la più vecchia hostess della terra. Vola Delta e volevo veramente fermarla per chiederle l’età ma mi sono trattenuto. Ad occhio ho stimato 80 anni, tutti, e portati male.

Bene! Prima birra da mezzo alle 09:00, come ai vecchi tempi. Gli aeroporti sono una figata e un’ altra cosa che ho notato ieri, pure una gran figata, sono quelle misteriose botole sotto la pancia dei viadotti autostradali. Mi hanno sempre intrigato.

Questa mattina ho utilizzato un deodorante ascellare al sudore. Giuro che non sono io ma il deo Roll-on. Mi sono anche fatto una doccia e la maglietta che indosso é linda, come nuova, dunque non mi spiego il puzzo.

E’ incredibile constatare come dopo questo primo mezzo tutto appaia migliore! Parte il secondo mezzo. Santissimi boschi, croce svizzera sullo sfondo di alpi innevate, chissà quanto dovrò pisciare tra un momento, ma mi importa sega perché sto entrando nuovamente , dopo alcuni anni, nella magnifica fase del “non me ne frega più un cazzo di niente”. La libertà totale, assecondata dall’alcohol però. Ma io quasi quasi adesso mi sparo 4 xanax!
🙂 scherzo ovviamente. Non lo faccio. Non sono nemmeno in ansia. Stanno caricando il Gate Gourmet e fra un paio d’ore sarò in volo ascoltando Die By My Hand dei Coroner, probabilmente. Sono ufficialmente sedato, thanks to Feldschlösschen. Tutto bello adesso, mi sento snello ora, leggero come un gavettone d’elio urinante.

Qui a bordo c’é un’hostess che sembra una homeless mentre ascolto Pure Prairie League che cantano Kansas City Southern e mando giù un buon merlot del Cile. Il cibo qua a bordo é veramente imbarazzante. Un petto di pollo accettabile annegato in una pastina di quelle che ti davano in brodo da bambino quando eri malato, ma invece del brodo qui ci é stata inflitta una salsa al pomodoro pH 1, tipo acido gastrico, ecco, così, si tratta di una deliziosa pastina all’acido gastrico, poi c’é un panino quasi caramellato con un burro strano che ha la consistenza del mastice per gli stucchi. Ci sono delle scritte in cirillico sulla confezione. Infine un muffin alla cannella, mollissimo, che ti si sbriciola in mano. Ma torniamo alle hostess. Età media 65 anni e oltre alla homeless di colore c’é anche un’alcolizzata settantenne bonda tinta, ex-figa cinquanta anni fa, che ora vive di ricordi e barbiturici, così a stima, solo guardandola. L’unico schermo dello scompartimento schweine class, lontanissimo, sta trasmettendo un film troppo di merda che mi ero rifiutato di scaricare gratis tempo fa: la storia di un biondino fighettino che diventa tutto pelato, con la faccia percorsa da rigagnoli di slicio metallizzato per qualche misterioso motivo pure fluorescenti, e nelle intenzioni del regista dovrebbe apparire come mostruoso questo coglione che invece fa cagare il cazzo ma siccome le cuffie che servono per seguire questa merda di film sono a pagamento mi consolo ascoltando Pure Prairie League, Country Rock anni settanta che meglio di così é veramente difficile suonarlo.

Un tipo americano qui vicino al mio seat ha delle braccia larghe come le mie cosce. Faccio affidamento su di lui qualora fosse necessario placcare qualche pazzo su questo aereo. Ho fiducia in lui!

Ah, mitica prima giornata di perlustrazini kentuchiane cominciata alle 8 sotto una pioggia diluviana con lampi e tuoni a far da contorno. Sono dunque partito alla volta di Frankfort alla ricerca di ciò che resta della Old Taylor Distillery della quale ho scoperto l’esistenza solo alcune settimane fa seguendo un forum di entusiasti del Bourbon su internet (bourbonenthusiast.com)

Comincio a percorrere alcune strette stradine di campagna. La pioggia mi da un po’ di tregua e l’asfalto corre anguillesco davanti a me, tutto soffocato dalla vegetazione. Dopo qualche curva appare finalmente la distilleria, bellissima, abbandonatissima, in rovina, cupa.

I muri sono ricoperti dai rampicanti, i vetri sono rotti e i grilli fanno baccano. E’ l’unico rumore in questo sperduto angolo di Kentucky. Comincia anche a fare capolino qualche raggio di sole e l’atmosfera diventa pesantissima: umidità a mille, asfalto spaccato, maglietta appicicata, afa, botti rotte a terra, ferrame arrugginito, vernice scrostata, insetti, strani rumori dalla boscaglia. Intanto infrango alcuni divieti di trespassing per godere fino in fondo quest’aria inquietante che mi offre il luogo.

In seguito, lasciate le rovine dell Old Taylor continuo per alcune miglia lungo la stessa stradina che percorre la Woodford County fino alla Woodford Reseve Distillery dove faccio un tour completo della struttura.

E’ sera e ho appena finito di cenare at The Old Talbott Tavern nel centro di Bardstown. Un antico edificio risalente al 1779 circa e dopo aver cenato con un burger accompagnato da un’ottima Kentucky Bourbon Ale, sto digerendo con un Rowan’s Creek Single che declina alla perfezione la mia prima vera giornata di Kentucky.

Ma quanto é giusto ascoltare un buon concerto di Bluegrass nella Bluegrass region? Esco ora dal Kentucky Theater dopo aver assistito al concerto di Doyle Lawson & Quicksilver anche se il palco é stato un po’ rubato da questa famiglia di prodigi, la Daniel Patrick Family, con Daniel (16 anni), la sorella Samantha (13 anni) e il piccolo prodigio di 9 anni Kyle Ramey, col cappello da cowboy che suona il mandolino come un professionista incallito e ha una presenza scenica assurda.

Duetta con Doyle Lawson per nulla intimorito e Doyle é sbalordito. All’uscita compero il CD di questo micro-prodigio e me lo faccio autografare da questo bimbo alto un metro e uno sputo. Da morire dal ridere. Poi il CD della famiglia al completo lo firmano anche il fratello e la sorella più grandi.

Giornata perfetta oggi in KY. Partito questa mattina da Bardstown (la capitale del Bourbon) ho fatto ottimi scatti a Loretto presso la Maker’s Mark Distillery, dopo Buffalo Trace sicuramente il tour più personale e bello. Posso scattare le mie panoramiche in tutta tranquillità da solo nella still room e di fianco alle vasche di fermentazione che ribollono magnificamente, colme fino all’orlo di birra. Il caldo é insopportabile, veramente allucinante qui dentro. Mi concedo pure tutto il tempo che mi serve per scattare una panoramica della wharehouse.

Poi dopo un oretta raggiungo anche la Four Roses Distillery, la meno forte delle distillerie visitate, con un tour troppo breve e una struttura un po’ troppo nuova e dunque esteticamente meno ammiccante.

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3 commenti

  1. Sempre magnifico Texo.
    Attendo con impazienza il prossimo dispaccio 😉

  2. Eheh! Vero. E’ stato tutto abbastanza simile alle mie partenze di qualche anno fa (ne abbiamo fatta una così assieme), in effetti: il viaggio in treno, la Valascia, Zurigo. Mi sa che ad agosto un bel baccanale ci sta benissimo con litri di vino e litri di bourbon e carni alla griglia senza interruzione fino a notte fonda!

  3. … ma daiiii !! Non sapevo che partivi. Beh, in questo istante, tanto per cambiare sono in ufficio, anche se qui è festa. Ma che festa è ? Non nascondo che ho riso di gusto, qui da solo nel mio loculo, alla descrizione della tua partenza all’aereoporto e, poi, sull’aereo. Sei un mito !! Sembravano proprio i … vecchi tempi.
    A proposito, al tuo rientro, zona agosto, mi sa che attorno al tuo compleanno, bisogna ancora organizzare da te: inizio pranzo ore 12.30, fine ore 01.00. Do you remember ?
    A presto Texo !

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