Qatrak

Mi trovo presso una specie di campeggio dedicato all’insegnamento delle tecniche di sopravvivenza. Siamo una ventina di partecipanti tutti vestiti di bianco. Non so come ci sono arrivato né so esattamente dove sono. La mia unica certezza é che si tratta di un corso di sopravvivenza.

Siamo tutti occupati a portare a termine una strana prova che consiste nel disporre sul terreno secondo delle particolari simmetrie delle lunghe strisce di plastica bianca. Siamo tutti concentrati mentre facciamo attenzione a non calpestare il lavoro fatto dagli altri. Ora alcuni camminano sull’erba srotolando grosse bobine di plastica mentre altri, e io faccio parte di questo secondo gruppo, raccolgono la plastica srotolata. Siamo i raccoglitori e tiriamo su la plastica a pezzi. La buona riuscita dell’esercizio dipende dalla quantità di plastica raccolta e determina un bilancio ecologico positivo per se stessi.

In questa fase del corso io sono ampiamente superato da tutti gli altri partecipanti. Non mi sembra di fare meno degli altri ma tutti hanno ottenuto punteggi più alti del mio.

Sarà l’ultima prova a decidere chi avrà superato il corso di sopravvivenza.

Ebbene l’ultima prova consiste nell’uccisione e successiva macellazione di un animale. I nostri ispettori ci indicano che una pecora sta placidamente brucando l’erba sul terreno di gara e qualcuno di noi adesso dovrebbe prenderla, sgozzarla, scuoiarla e ripulirla per bene. Nessuno si offre volontario, sono tutti abbastanza inorriditi anche solo all’idea e dunque deve intervenire un ispettore di gara che con una accettata ben piazzata taglia di netto la testa china della pecora che stramazza al suolo. Tutti spaventati si fanno da parte mentre l’animale viene aperto. Io sono abbastanza lontano e vedo solo un mucchio informe di pelo, sangue e interiora.

la gara volge al termine e io sono rassegnato ad occupare una delle ultime posizioni di una strana classifica la cui logica ora mi sfugge.

Sconsolato passeggio per il campo di gara quando con la coda dell’occhio intercetto uno strano movimento a terra alla mia sinistra. Mi giro e vedo uno strano animale che procede lento. Sembra un orsetto lavatore ma senza testa, grigio e piuttosto setoloso. Dall’alto non vedo quasi le gambe ma una pancia voluminosa che gli spunta su quella che dovrebbe essere la schiena, come un monticello rotondo.

Un Qatrak potrebbe assomigliare a questo mio lavoro di Photoshop

E’ un Qatrak” mi dice un ispettore che mi stava tenendo d’occhio “Dai, fallo fuori.”

Mi abbasso verso questo strano pallone che si muove e gli pianto un coltello nella pancia, a mezza altezza. Il Qatrak si ferma. Non emette nessun rumore – strano – non geme, non si lamenta e non si dimena. Sta solo fermo. Che sia già morto?

Col coltello ancora piantato in questa pancia dorsale comincio a tagliare tutt’intorno. Faccio il giro completo e sento che questa calotta di carne sta per staccarsi. Appoggio il coltello, la prendo con due mani e la strappo dal corpo, la giro verso di me in modo da vederne l’interno. Ora questo pezzo di carne comincia a muoversi nervosamente, come un cuore in fibrillazione. Ci infilo detro una mano e estraggo un bel tocco di carne che ancora si muove e comincio a divorarlo con appetito. Getto nuovamente lo sguardo dentro questa pancia aperta che si muove e vedo un pezzo di granito rettangolare di una decina di centimetri perfettamente pulito e asciutto. Lo estraggo, mi giro verso  l’ispettore che osservava da qualche minuto ogni mia mossa con attenzione, e  sorridendo, alzo il braccio  in alto mostrando a tutti il pezzo di granito. Il sangue ancora mi cola ai lati della bocca e la mia maglietta bianca é tutta insanguinata.

Sto li fermo, orgoglioso, col braccio alzato in segno di vittoria.

Ecco signori, questo ho sognato la notte passata… Sono veramente oroglioso dei miei sogni.

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4 commenti

  1. Questo é veramente un utilissimo contributo scientifico e probabilmente anche l’ipotesi più credibile. Grazie.

  2. Qatrak (Corpus gibbĕris) è un animale di origine aliena che si è evoluto per vivere come parassita in simbiosi con animali terrestri della famiglia dei Camelidae e genere Camelus, solo o in coppia.

  3. Ehehe, pensa che invece questo sogno é stato pensato assolutamente da sobrio. Confesso che ogni tanto, quando faccio un assaggio dopo cena, anche piccolo (2 cl, per es.) spesso mi capita di fare grandi sogni durante la notte, o perlomeno di ricordarmeli la mattina. In questo caso non ho bevuto assolutamente niente. La compilazione della dichiarazione fiscale può essere stato un fattore scatenante? Mah…

    Per quanto riguarda il Moonshine, preparati… A breve ci sarà un assaggio particolare da condividere.

  4. Litrate e litrate di moonshine??!
    Certo che è qualcosa di sbalorditivo!

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