Port Ellen e Sam Bush

Oggi é domenica, la prima domenica di primavera. Il cielo é grigio, sta piovigginando e tutta la valle é immersa nella nebbia. Mi sono preparato un pranzo sontuoso e adesso, davanti al camino – eh si, sta ancora acceso – mi sto viziando con un goccio di Port Ellen, The Old Malt Cask from Douglas Laing for The Islay Whisky Shop, aged 23 years, distilled april 1982, bottled october 2005, 50% vol/alc. Realizzo in questo momento che questa bottiglia é stata acquistata esattamente un anno fa a Bowmore. Ricordo perfettamente quando entrai all’interno di questo piccolo shop e tra un sacchetto di patatine e un fustino di detersivo, sullo scaffale dietro alla cassa, di fianco a tanti altri whisky uno scaffale raccoglieva in particolare una decina di Port Ellen. Che meraviglia guardarli, tutti assieme, allineati uno di fianco all’altro. Che famigliola! Venite da paparino vostro! Fatevi adottare!

Volevo portarmeli via tutti ma mi sono dovuto limitare ad una bottiglia di 100£ che sto sorseggiando con devozione in questo momento. Ho pure innondato l’aria di fumo di torba per sacralizzare ancora di più il momento. Questa é la mia messa, queste sono le celebrazioni del mio solstizio personalizzato. Mi raccolgo in meditazione mentre il profumo fruttato di mela verde mi accoglie in una verde campagna quando infilo il naso nello sniffer. Ora é caldo, l’erba é alta e sciami d’insetti danzano controluce. Tutto questo é Port Ellen e adesso Port Ellen é un po’ la contea di Bilbo Baggins. Sto ascoltando le note accoglienti del mandolino del maestro Sam Bush, dal suo ultimo disco Circles Around Me, altissima espressione bluegrass. Ma quanto é bella questa musica! Il trionfo della naturalezza acustica con la totale armonia di violino, mandolino, banjo e chitarra.

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