Kilchoman Autumn 2009 Release

Questa mattina sono partito da casa sotto una magnifica nevicata. Oggi avevo proprio bisogno di ascoltare del buon vecchio Southern Rock e così ho affidato la colonna sonora della discesa ai fratelli Allman e alla loro Allman Brothers Band. “Lord I Was Born A Ramblin Man” canta Dickey Betts mentre accompagno una autostoppista veramente FIGA fino alla stazione dei treni. Direi che la giornata é  ampiamente ripagata.

Ma adesso mentre scrivo devo assolutamente riascoltare la magnifica voce di uno stonissimo Gregg Allman in questa clamorosa testimonianza video. Incredibile! Con gli occhi semi chiusi  e un po’ barcollante offre, nonostante qualche errore, una versione acustica spettacolare di Come And Go Blues. Primi anni ottanta. Questa performance nacque per caso probabilmente. Gli altri membri della band si presero una pausa di qualche minuto, giusto per fumarsi una sigaretta ma qualcuno indugiò su Gregg che si lanciò ispiratissimo in questa versione alla chitarra (non é il suo strumento, lui é tastierista).

Ma tornando alle vibrazioni positive. Già ieri sera tutto mi appariva decisamente migliore nel momento in cui estraevo dalla sua scatola la più recente espressione della produzione di whisky dell’Isle of Islay: la Autumn 2009 Release, OB 46 % di Kilchoman. Evviva! Finalmente! Lo sto aspettando da qualche anno questo giovane whisky. Una delle più giovani distillerie di Scozia, Kilchoman cresce il proprio orzo ed esegue la maltatura su pavimento presso i propri stabilimenti. In passato la piccola distilleria aveva offerto un’ interessante miniatura  del proprio new spirit, in pratica la loro materia prima appena distillata e messa a riposare in botti di Bourbon per circa un mese, quindi imbottigliata a pieno grado. Ora é passato qualche anno e finalmente la distilleria é nella condizione di poter commercializzare il proprio whisky che ha da poco superato la soglia dei 3 anni di invecchiamento. Si tratta molto probabilmente di bottiglie che con gli anni lasceranno spazio a delle espressioni più mature di 10 o 12 anni ma se per Kilchoman é finalmente giunto il momento di raccogliere i primi frutti del proprio investimento, per gli appassionati della torba si presenta una nuova opportunità per assaggiare un peated whisky nato nel luogo che più di ogni altro ha prodotto questa particolare caratteristica aromatica.

mp3: Peat
[audio:http://www.texos.ch/blog/wp-content/uploads/Peat.mp3|titles=Peat]

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5 commenti

  1. Ma proprio sottile… Sapevo che avresti colto nonostante avessi utilizzato tecniche di camuffamento semantico efficacissime!

  2. Intravedo un sottile accenno al nostro amico bluesman emiliano, impostore specializzato in plagi di bassissima lega.

  3. Non bisogna confondere l’anima blues col vestito blues… mamma mia che perla questa 🙂

  4. Infatti, direi che é abbastanza chiaro in questo caso cosa significhi avere il blues nel sangue. Gregg é un cantante blues, lo é da sempre. Ha l’anima blues. Canta così, con questa autentica passione e c’é anche un lato drammatico in questa voce che lui non nasconde. La sua voce diventa anche fragile, si spezza ogni tanto e lui si lascia andare completamente. Poi ci sono altri cantanti che si credono blues solo perché frequentano gente che quella musica la fa davvero. Non basta un pellegrinaggio a New Orleans per diventare un cantante blues. Non serve a niente vestirsi come un pagliaccio atteggiandosi con qualche mossetta a buon mercato presa in prestito da altri. L’anima blues ce l’hai o non ce l’hai e se ce l’hai sta dentro e non fuori.

  5. Pur essendo ateo convinto ci sono casi in cui sembra che per un breve tempo qualcuno illumini alcuni artisti dall’alto. Come per Keith Jarret a Köln e per Gregg qui.

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