A Hotel

Oh, ma che serata magnifica il sabato appena trascorso. A casa di amici a gustare un’ottima cena a base di  pesce. Nel dettaglio una coppia di magnifici branzini sdraiati su un letto di patate, pomodorini, cipolle, rucola, funghi e altre  deliziose cibarie. Come sempre si beve ottimo vino mentre con Pat si cerca ri ripercorrere la lunga storia delle morti eccellenti nel mondo della musica degli ultimi cinquant’anni: da Jimi Hendrix a Janis Joplin, da Frank Zappa a Bon Scott. Ce li ricordiamo praticamente tutti, li abbiamo ascoltati tutti e ancora oggi alcuni di essi fanno parte degli ascolti ricorrenti.

A fine serata una divertente ricostruzione di un ipotetico atterraggio turistico in centro Mogadiscio. Atterraggio in stile Black Hawk Down di un non meglio precisato turista in tutina D&G e trolley Mandarina Duck ad un incrocio impolverato  nel centro di Mogadiscio. Secondo delle recenti valutazioni raccolte dai giornalisti Borga, Fagotto e Musumeci, la sopravvivenza di un bianco senza scorta nel centro di Mogadiscio va dai 3 ai 5 minuti, dopodiché o si é morti o nelle mani delle milizie. Ecco dunque che in questo simpatico contesto atterra il nostro turista in tutina con l’iPod in mano e le cuffiette bianche che penzolano dalle spalle. La strada é deserta e il nostro ignaro turista efebo si guarda intorno un po’ intimorito. Estrae dalla tasca il suo iPhone orgogliosamente custodito in un’astuccio Swarovski Wild Cat, lo alza al cielo in cerca di campo, facento un paio di giri su se stesso. “Non c’é campo, cazzo. Ora  come faccio a trovare un albergo? Aspetta che chiedo a quei colorati indigeni che si stanno avvicinando. Magari mi possono dare un passaggio a bordo del loro pickup.” Si avvicinano dei guerriglieri con il volti coperti dalla kafia, a tracolla portano delle pesanti sciarpe di proiettili e imbracciano dei Kalashnikov.

Hi, excuse me! I’m looking for a Hotel? Do you know where I can find a hotel?

Grassissime risate ci hanno colto e occupato per diversi minuti mentre brindavamo con un interessante Bladnoch cask strength, uno dei pochi whisky delle lowlands scozzesi.

E restando in tema sono colto in questo istante da una voglia irrefrenabile di acquistare una bottiglia di whisky. Non so ancora con precisione dove spingermi, forse in Giappone questa volta. L’ultimo numero di Whisky Magazine da ottimi punteggi e valutazioni ad una bottiglia di Yamasaki. Sto anche consultando la preziosa Score Card in pdf del sito dei Maniaci del Whisky.

Segnalo inoltre questo interessante video di Laphroaig TV. Un po’ di sana degustazione di Bourbon e Scotch Whisky. Filmato presso la distilleria di Maker’s Mark, in Kentucky, che fornisce a Laphroaig le botti usate per la maturazione del proprio bourbon. Spesso ci si domanda dei rapporti che corrono tra produttori scozzesi e americani. Questa degustazione incrociata é il perfetto esempio di un’ottima collaborazione e stima reciproca.

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2 commenti

    • Era da molto che non ridevo così. E’ anche vero che vino e whisky mi hanno aiutato, ma ora che sono sobrio mi permetto di postare questo link di foto sull’inferno in Somalia.

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