Elgin to Banff

Ok, secondo giorno in Scozia. Questa mattina sono partito alle prime luci dell’alba e ho rincorso il rosso in cielo. Grande spettacolo di nuvole basse e alberi inbrinati. Sosta presso la distilleria Edradour dove assisto al trasporto delle botti in magazzino con gli operai che le spingono facendole rotolare a terra. La distilleria é ancora chiusa al pubblico ma ottengo il permesso di entrare a scattare dal ponticello.

EdradourRiparto in direzione dei monti Grampiani e comincia a nevicare. Arrivo a Dalwhinnie guidando su di una strada tutta imbiancata. Scatto un paio di panoramiche e riparto in direzione di Elgin. Dopo una breve discesa la mia strada si immette nella A9, l’autostrada che collega il Sud e il Nord della Scozia. Faccio qualche frenata di prova per controllare l’aderenza delle gomme sulla strada innevata e l’automobile parte e non si ferma. Io tengo schiacciato il freno ma l’auto scivola grattando un po’, giù fino all’incrocio. Intanto stanno arrivando a più di 100 km/h due autotreni e io a questo punto lascio il mio destino in mano alla sorte. Se non mi fermerò verrò probabilmente disintegrato. Dagli autotreni non hanno sicuramente idea che io sto frenando a tavoletta. Mi vedono scendere lentamente fino all’incrocio e non si immaginano che quando sarò in fondo probabilmente non mi fermerò. Signori, sono ad un passo da un incidente epico, uno di quelli di cui parleranno tutti qui nelle Highlands. Ad un metro dalla corsia l’auto si ferma improvvisamente, d’un botto, come se una mano invisibile l’avesse fermata. Passano i due autotreni sollevando una tempesta d’acqua e sale da strada. Lo spostamento d’aria fa sobbalzare l’auto. Poi silenzio. Tutto il paesaggio é bianco e silenzioso. Le nuvole basse scivolano sulle montagne. Ci sono di nuovo io e le Grampian Mountains, da soli. La mia autoradio, che era accesa ma da tempo non captava più alcun segnale, si sintonizza automaticamente su BBC Gael: una voce femminile canta questa strana lingua mentre la scena, oltre che essere piuttosto surreale, mi ricorda la sequenza di Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo di Spielberg, quando Richard Dreyfuss ha appena incontrato gli alieni che sono già ripartiti e tutto ricomincia a funzionare.

Arrivo finalmente ad Elgin, posteggio l’automobile e vado immediatamante a rendere visita al tempio degli appassionati di whisky. Qui il paese dei balocchi si chiama Gordon & MacPhails e potrei starci dentro delle ore.

Gordon-&-MacPhail

Terzo giorno. Ora sto facendo una fantastica colazione una tantum con fagioli, salsiccia, bacon e funghi mentre qui passano alla radio una versione abbasatanza rumorosa di Santa Clause Is Coming To Town.

Oggi ho fatto visita ad alcune distillerie dello Speyside. Sono partito questa mattina alla volta di Burghead, un avamposto scozzese prima che cominci il gelido mare del Nord. Un vento figlio di puttana sferza ogni cosa e mi sbatte in faccia la neve che arriva col diretto giù dal Polo Nord. Clima veramente gelido qui, con i gabbiani che strillano in aria. Animali impressionanti. Ma come cazzo fanno a sopravvivere a queste temperature?  Se io fossi ricoperto dello stesso strato di piume che hanno loro e per qualche strano motivo fossi in cielo a volteggiare, morirei assiderato in un istante. Qua davanti l’acqua é burrascosa e la mia materia grigia mi fa pensare a come sarebbe se fossi in acqua a nuotare. Impossibile! Non é nemmeno immaginabile essere in acqua in questo momento dell’anno con queste condizioni atmosferiche. Ma come cazzo fanno i pesci? Mistero…

Ora sono seduto al bar del Fife Lodge Hotel di Banff e sto finalmente gustando e godendomi un buon whisky. An Cnoc. Questo pomeriggio mentre attraversavo la campagna in direzione di Dufftown ho visto da lontano delle strane cataste immense, regolari, di qualcosa che da lontano non riuscivo a identificare. Avvicinandomi, capisco e non credo ai miei occhi. Ma ci saranno almeno un paio di milioni di botti accatastate. Voi direte, ma va la… Un milione?! Ti sembreranno tante, non sai bene quante e decidi di adottare il parametro del milione giusto per rendere l’idea, per far capire che sono tante. E invece no, vi sbagliate. Non dico milione per dare l’idea del tanto, lo dico perché questo é probabilmente il numero di botti accatastate qua davanti ai miei occhi increduli, in piramidi enormi che un operaio sta costruendo da solo. C’é questo signore, al quale chiedo se posso scattare qualche foto, “no problem, take pictures as you like“, che sta caricando su una piattaforma 12 botti alla volta che poi alza con un elevatore fino alla cima della sua piramide. Ferma la pedana, scende dall’elevatore, scala la piramide e comincia a collocare un altro strato con le botti appena sollevate.

Già mi aspetto un no categorico alla mia entrata in questa spianata di piramidi scozzesi. Di solito in questi casi accampano motivazioni assicurative e per ragioni di sicurezza non ti lasciano avvicinare, come l’altra mattina a Edradour dove però sono riuscito a strappare in extermis il permesso di scattare dal ponticello sul fiume (ero fuori dall’orario delle visite e come detto in precedenza gli operai stavano trasportando le botti). Qui invece nessun problema, potevo girovagare abbastanza a mio piacimento e fotografare quello che volevo. Un freddo bastardo, però. Le dita delle mie mani al momento non facevano più parte del mio corpo. Non ne avevo percezione.

[showtime]

Adesso mi hanno sevito da mangiare ai tavoli davanti al bar. Nel momento in cui mi sono seduto é arrivata una comitiva di 15 scozzesi. Stanno tutti in piedi intorno al mio tavolo mentre bevono birra in attesa del loro turno per mangiare. Stanno tutti guardando me, che mangio. “Ma sedetevi, cazzo! Ma che cazzo fate tutti in piedi in circolo intorno a me? Ma chi siamo? I Cavaglieri della Tavola Rotonda e io sono Re Artù che mangia prima di tutti? Allora guardate… Che altro vi posso dire? Guardate e invidiatemi, che tanto poi vi giustizio tutti con un bel vaffanculo a tutti voi. Stronzi!” Finalmente. Uno ha avuto il buon senso di sedersi e tutti gli altri lo hanno seguito pecorosamente. Cazzo, ho sbagliato a ordinare la birra e mi é arrivata una Bud-piscio in bottiglia. Vabbé, la bevo lo stesso così sto leggero a cena e più tardi mi gusto un paio di ottime birre scozzesi comperate ieri da Gordon & MacPhail a Elgin. E’ leggerissima la Bud, é veramente quasi come bere gazzosa, anzi la gazzosa stona forse di più. Di positivo c’é il caminetto qua di fronte e lo starter che era un ottimo prawns cocktail. Adesso attendo la carne!

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6 commenti

  1. In effetti confesso che sarebbe stato un modo abbastanza spettacolare di partire.

  2. be’…l’incidente mortale, con esplosione di autobotti e disastro ambientale, sarebbe stato epico 🙂

  3. Eh si, mi ci voleva la Scozia anche in questa stagione. Poi avevo voglia di andare via per qualche giorno, di riassaporare un po’ di quel senso di leggerezza da viaggio di cui tutti abbiamo bisogno ogni tanto. Poi un paio di bottiglie sono già pronte nella borsa e domani al duty free dell’aeroporto di Edinburgo parte senz’altro il terzo acquisto. Mi stuzzica l’idea dell’Highland Park 25 ma vediamo cosa hanno. Lasciamoci sorprendere.

  4. bravo! Grande trip invernale nelle terre scozzesi! Se sei in zona visita pure Lossimouth a nord di Elgin: bel paese sulla costa! Nella Whisky capital of the world Dufftown obbligatoria la fermata al whiskyshop in centro: grande collection di malts… http://www.whiskyshopdufftown.co.uk

  5. Eh già, tutte assolutamente vuote. Si tratta delle cataste del più grande produttore di botti al mondo, Speyside Cooperage.

  6. hai controllato se le botti erano piene o vuote?

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