Transumanza

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Domenica scorsa ho aiutato gli amici Luca e Flavia nella transumanza delle loro mucche scozzesi da Tesserete a Comano, attraversando il bellissimo bosco di San Clemente. Dopo una prima tratta sulla strada cantonale partendo da Cagiallo e attraversando Tesserete, ci siamo infilati nel bosco subito dopo Vaglio. Un bosco incantevole e ancora tutto decorato dai colori dell’autunno. Trovo veramente fantastico che ancora si faccia la transumanza e che si possa, alle porte di Lugano, avere il privilegio di assistere ad un “rito” così antico. Insomma, ho trascorso un’altra giornata dal sapore tolkieniano e sono tornato a casa stanco dopo una giornata di vero lavoro.

Infine ieri sera ho celebrato con una certa solennità l’arrivo di una bottiglia di whisky assai speciale, Port Ellen 9th release 30 years old OB.

Port-Ellen-30yr-09

Già solo la confezione merita qualche parola: da un astuccio di cartoncino bianco immacolato ho sfilato questa scatola di cartone nero con un’elegantissima e sobria etichetta didascalica e la scritta “30 Years Old” laccata sullo sfondo nero del cartone. Sfilo il coperchio e sento soffiare un po’ d’aria all’interno, come con i soffietti per il fuoco. Mi sembra di profanare un sepolcro, mi sento come Howard Carter mentre entra nella camera interna della tomba di Tutankhamun e si trova davanti il sarcofago del faraone egizio. Apro dunque il “sarcofago”. Sollevo un cuscino interno di velluto rosso e scopro con emozione, protetta da una morbida fodera anch’essa di velluto rosso, la preziosa bottiglia di questo magnifico whisky.

Così anche Port Ellen ha ora ufficialmente il suo 30 anni. Che dire… 30 anni é una bella età, sono gli anni settanta per questo distillato, 1979 per la precisione. La distilleria chiuse nel 1983. Diageo, azienda multinazionale attiva nel campo delle bevande alcoliche ne é proprietaria e di anno in anno mette sul mercato dei Port Ellen che diventano sempre più rari e sempre più cari. Questo é diventato negli anni un sicuro “cult whisky” da non lasciarsi scappare. E’ la centoventunesima di 5916 bottiglie di Port Ellen del 1979 prodotte quest’anno e sebbene il mercato negli ultimi anni abbia visto l’uscita di diversi Port Ellen da parte di molti imbottigliatori indipendenti, qui ci troviamo alle prese con una bottiglia ufficiale rilasciata dai proprietari della distilleria alla bellezza di 57.7 parti di alcohol per volume totale.

Port EllenPort Ellen distillery

Un paio di antiche vedute della distilleria di Port Ellen

Non ho ancora avuto la giusta occasione per aprire questa bottiglia e gustare questo favoloso distillato torbato. Io sono solito provare ogni bottiglia non appena arriva a casa mia, anche solo per una porzione di centilitro. Devo assaggiare il nuovo whisky e dargli il benvenuto qui tra le montagne ma in questo caso, come in altre rare occasioni, specialmente se si tratta di una bottiglia veramente speciale, mi prendo un po’ di tempo e faccio maturare pure l’attesa dell’assaggio, oppure attendo di essere in compagnia di amici consapevoli con cui condividere questo piacere. Ovviamente non é permesso bere un whisky di questo rango se non si é pienamente consapevoli di ciò che si sta bevendo. Sarebbe uno spreco immenso e una evidente mancanza di rispetto nei confronti di chi ha distillato questo whisky e che ora é probabilmente già morto e sepolto.

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5 commenti

  1. Vero floating, e nonostante il fatto che durante l’attraversata di Tesserete abbiamo ricevuto “cristi e madonne” da molti automobilisti incazzatissimi, questo é il tempo delle vacche, che hanno la loro velocità, il loro ritmo e che se vogliono fermarsi un momento per farti un lago di piscio davanti all’auto lo fanno e basta. Tu sei tutto incazzato e di fretta dentro la tua auto, hai deciso di rompere i coglioni, e nonostante avessi alternative ti impunti e decidi che non vuoi cambiare strada anche se puoi. Cominci a suonare il clacson da imbecille per far spostare la mucca che sta occupandoti la strada ma questa non si sposta, anzi alza la coda e ti regala qualche chilata di bella merda fresca, alla faccia tua, senza neanche voltarsi. Grandi le mucche! e troppo imbecilli le persone ogni tanto…

  2. Bell’esempio di fatica contadina, nel rispetto dei tempi della natura.
    Un po’ come nella maturazione del whisky: pazienza e saggezza.

  3. Terrò presente per la prossima volta. A loro comunque serve sempre aiuto per la transumanza. Pensa che quei due vitellini sono nati 2 giorni prima e l’ultimo (quello rimasto nel rimorchio) la sera prima. Hai comunque ragione sul fattore simpatia. Questa é una razza di mucche un po’ burbere e non molto socievoli ma Luca e Flavia le hanno scelte perché non hanno bisogno della stalla e possono stare fuori tutto l’inverno. Inoltre la carne é buonissima! Bisogna pur dirlo…

  4. grezzissimo il secondo vitello all’uscita del taxi..
    non capii che ci fossi andato, la prossima volta chiama che ste cose ce le ho nel sangue! bye

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