Arrivo in questo istante a Zurigo come se stessi andando a Los Angeles o Frisco. Ho creato un microclima perfetto nel mio cavallo di ferro e sto ascoltando una compilation riuscitissima di musica americana autentica. Infatti questa sera avrò l’onore e il piacere di assistere al concerto di una vera band americana: Wilco. Ho costeggiato il lago di Zurigo con le ultime luci della sera e sono arrivato alla Volkshaus senza alcun problema. Appena uscito dall’auto, Enrico (altro grande appassionato di Wilco) mi telefona per “controllare” che io sia veramente a Zurigo. Anche lui freme nell’attesa dei Wilco a Firenze. Ci promettiamo che non ci racconteremo nulla del mio concerto fino alla fine del suo. Intanto mi trovo in una “kebabberia” e una televisione alla mia sinistra sta trasmettendo una specie di MTV turca. I clienti che entrano salutano con dei magnifici “Asalaam ‘Alaykum”. Fra un istante apre la Volkshaus e allora io vado, non prima di aver pisciato e di essermi imboscato la macchina fotografica nelle mutande per farla entrare a teatro. Devo riuscire a fare qualche scatto.
Non ho nè la voglia nè la capacità di recensire il concerto, ma posso solo dire che mi ha veramente emozionato e la dimensione ridotta della sala mi ha permesso di stare veramente a contatto con la band e con la musica. E’ veramente un altro modo di vedere e sentire musica. In compenso le foto che ho scattato sono uno schifo. Tutte mosse. I Wilco sono delle nebbie, sempre tutti mossi. Nels Cline é una furia scatenata, una trottola impazzita che salta e si dimena come neanche un ventenne di una punk band, mentre di fianco a me un altro spettatore sta scattando alla grande con una macchina fotografica professionale. Che frustrazione!
Direi che sono due gli album. Yankee Hotel Foxtrot é il loro album più famoso e forse chiude un po’ il loro primo ciclo. I Wilco di oggi, a mio avviso, sono definiti dalla loro musica in Sky Blue Sky. Disco fantastico! Prendilo!
uic is di album tu ghet?
scai blu scai, ai suppos?