Ricordi in 2D

E’ bello essere persi in pensieri felici. Si spazia senza senso nei meandri più reconditi del brain. E poi, a questo punto, un goccio di grappa aiuta a liberare quei ricordini nascosti lì dietro quel pezzettino di testolina e via…tutto si apre come una diga e i ricordi dilagano e ti affogano.
I ricordi.
Che roba stona. Ma perché ci sono?
Si vivrebbe meglio senza?
Ogni tanto ci si sintonizza su channel remembrance e via…puoi spaziare da quella birra bevuta in quel corner-shop sulla 24-esima a quell’incontro alla festa di facoltà. E’ tutto molto random. Molto piatto. I ricordi non hanno spessore. Sono in 2D. I ricordi sfilano come in un juke-box…e sta a te scegliere il disco e la track. E poi ci viaggi sopra. Ecco.
Mi ricordo di quel juke-box a San Francisco. Si giocava a biliardo e in sottofondo andavano dei pezzi che però non erano quelli che avevi scelto tu.
I ricordi.
Ma quanti giga avrà un brain? Sarebbe magnifico picchiarci su tutti i ricordi: fare del tipo un box-set di ricordi celebrativi e un box set di ricordi di merda. E poi azzerare il tuo brain…così da sentirti libero di nuovo.
I ricordi, a volte, imprigionano.
Ma sono l’unica cosa che abbiamo per sapere di aver vissuto.

Aggiungi ai preferiti : Permalink.

2 commenti

  1. Ma poi in fin dei conti i ricordi ci sono sempre. Anche quando non ricordi. Sei così perché sei stato, perché hai fatto. Da qualche parte, perse tra i tubi, immerse nella gelatina e nel gravy, ci sono tutte le informazioni che ti permettono di ricordare ma é come se avessi perso gli indici. Dunque se é meglio avere gli indici é anche meglio ricordare.

  2. Osservazioni veramente interessanti.
    Ciao
    Uomo bicentenario

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.