Louisiana

Mamma mia! Un altro giorno, un altro bourbon. George T. Stagg! La Rolls Royce dei bourbon. La mia testa é già abbastanza rotonda in questo momento e il mio sguardo corre annebbiato lungo le righe dei miei diari di viaggio americani:

“C’è questo senso di libertà che mi avvolge come una salsa piccante della Louisiana. E questa sensazione è più intensa non quando mi trovo nella bolgia delle città assieme alle mandrie di turisti, ma quando è notte fonda, il Greyhound si è fermato in una stazioncina sconosciuta persa nella notte e io scendo per sgranchirmi le gambe e per fumarmi una sigaretta. Mi guardo intorno e vedo nero. Gli autocarri corrono sulla strada di fianco. Vedo le facce stanche dei miei compagni di viaggio. Allora penso che la situazione meriti un’altra sigaretta.

Come l’altra sera quando ci siamo fermati da qualche parte tra Lake Charles e Huston e sono sceso nel caldo. Mi sono comperato un tramezzino e un O.J. (orange juice) e poi una magnifica Winston con il fumo che scompariva nel nero.”

Viktor Krauss e la perfetta chitarra di Bill Frisell stanno rievocando i miei ricordi.

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