Colorado

E’ notte, stiamo correndo lungo una strada deserta in Colorado. Abbiamo appena superato il Douglas Pass. La selvaggina cerca il suicidio ogni 10 minuti sotto un cielo stellato che se ne fotte. IL CIELO SE NE FOTTE! Rallentiamo nell’oscurità. I fari illuminano il cervo morto in mezzo alla strada. Ci fermiamo. Mi avvicino per controllare. Afferro con forza le quattro zampe – due per mano – e lo trascino via. Il sangue disegna la strada. Si riparte e in un paio d’ore arriviamo a Rangely. Manny non ci aspetta che per la settimana prossima. Grande sorpresa! Andiamo a rifornirci di birra e whiskey da un benzinaio. Allevio la fame con un burrito cotto al micro-onde. Il neon mi buca il cervello, lo vedo vibrare e ho la testa pesantissima. Sono stanco e moderatamente ubriaco e ho ancora poche energie residue. Manny ci porta a casa di Han che ci offre un divano e un paio di materassi buttati a terra. Poi i miei ricordi sono “Pitch Black” fino alla mattina seguente.


Appena svegliati facciamo colazione con l’immancabile litro di caffé, ciambelle, waffles ricoperti di merda e altre curiose cibarie. Manny arriva a bordo della sua Mustang blu e andiamo tutti assieme a raccogliere Bill (chiropractor) che sta curando un cacciatore con la sciatica che si é fatto accompagnare dalla mamma. Bill chiude lo studio e andiamo assieme a rifornirci di cartucce di ogni genere per fucili e pistole di diversi calibri. Ancora una breve sosta per riempire il tank dell’acqua (a casa di Bill non c’é acqua corrente). Partiamo infine e ci dirigiamo verso il deserto con pane, prosciutto, formaggio, un Remington 870, una Colt 44 Magnum e altre 4 pistole.
Trascorriamo il pomeriggio a sparare ad ogni cosa nella desolazione dell’alto deserto. La polvere si alza e il frastuono spacca il silenzio in un’atmosfera surreale mentre noi, presi da uno strano raptus, svuotiamo un caricatore dopo l’altro.

mp3: We Are From The Desert
[audio:http://www.texos.ch/media/We%20Are%20From%20The%20Desert.mp3|titles=We Are From The Desert]

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Un commento

  1. Ho bisogno di creare, di sperimentare. Ho bisogno di viaggiare. Ho bisogno di deserto. Ho bisogno di sentire puzza d’asfalto. Ho bisogno di macinare miglia e miglia.
    E’ incredibile quanto queste esperienze si siano radicalizzate in questo fottuto brain. Ci si ritorna sopra, periodicamente, ma ogni volta è un ritorno a casa. Perché è il solo modo per avere la consapevolezza di aver fatto. Di aver creato. Di aver vissuto.
    Avrei bisogno di bere un goccio. Di imbracciare uno strumento e un fucile e perdermi per il Colorado del nord.
    Bere birra, buttar giù un pensiero e sparare ai polli che devono morire. Ma ti rendi conto?! Bere tutto il giorno e sparare. Uccidere. Sparare anche ai pesci.
    E poi giù alcol e domani ci si sveglia con la bocca arida e la voglia di partire. Di ripartire. Di ricominciare. Perché è tutto nuovo. Perché si può ridisegnare una vita.
    Ci si sente maledettamente vivi in certi momenti.
    L’importante – come sempre – è averne la consapevolezza.

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